02-02-2016 - Salve a tutti; giorno della Candelora oggi, superata la china della fase più acuta dell’inverno (assente in realtà), si pensa alla primavera in molti, ma le cose probabilmente non andranno così. Oggi infatti, sono arrivate le prime piogge nelle regioni settentirioali e, quindi, secondo la tradizione popolare, ancora l’inverno ha qualcosa da dire (fig.1).
fig.1
L’anticiclone si sta indebolendo, a causa dei movimenti a scala emisferica correlati a importanti disturbi a carico del VP a tutte le quote (soprattutto in stratosfera comunque, ved. editoriale) e, sebbene nel Mediterraneo non vi saranno subito conseguenze particolari, una serie di pertubazioni Atlantiche troverà la strada della penisola italiana, con peggioramenti sempre più intensi per tutta la prima decade (fig.2)
fig.2
Come si vede dalla fig.2, in assenza di una completa propagazione di disturbi stratosferici, l’instabilizzazione del VP colpisce innanzitutto il settore orientale del continente nordamericano e la Siberia centrale. Particolarmente intensa la colata gelida nel nord America, con neve e gelo che arriverannno quasi fino al golfo del Messico.
Ma il tempo peggiorerà anche in Italia; inizialmente, già da stanotte, con impulsi veloci trasportati da un flusso piuttosto teso del jet stream (fig.2). Gli ultimi aggiornamenti rincarano a dose in merito all’intensità dei peggioramenti, le perturbazioni in arrivo nel Mediterraneo, sebbene piuttosto veloci, potrebbero risultare anche piuttosto intense con direttrice nordatlantica piuttosto fredda e con nevicate anche a quote basse su Emilia Romagna e Appennino centrale (fig.3)
fig.3
Ma con il passare dei giorni le ondulazioni in Atlantico potrebbero farsi sempre più ampie e le precipitazioni potrebbero finalmente fare la loro comparsa in maniera abbondante sulle Alpi, con nevicate copiose a quote medie (fig.4).
fig.4
Qualcosa sta cambiando quindi nelle previsioni dei modelli; l’evoluzione delle ultime emissioni vede un decentramento del VP anche alle quote troposferiche, con afflussi freddi continentali possibili nel Mediterraneo, come fase finale del lungo treno Atlantico (fig.5)
fig.5
Insomma, non diamo ancora per defunta la stagione invernale, ci attenden un lungo periodo instabile, ricco di soddisfazioni, con un finale freddo ancora non ben prevedibile.
Ciao ciao
I modelli matematici non fanno altro che allinearsi alla statistica dettata ci dalla natura nella memoria di stagioni vissute….non ci vuole un ecmwf un gfs o un gem a insegnarmi che le performance più brillanti l,inverno le ha sempre date tra febbraio e marzo….ben sintonizzati