23-12-2105 - Salve a tutti, eccoci al consueto appuntamento serale con gli aggiornamenti dei modelli, dopo una giornata un po’ impegnativa, ma con l’immancabile sguardo, prefestivo, alle tendenze individuate dalle emissioni giornaliere.
Vortice Polare che non molla la presa su tutto l’emisfero boreale e resiste, spesso con successo, agli attacchi che sembrano, questa volta, portati con maggiore decisione almeno in sede europea da parte delle onde troposferiche. Confermata quidi la partenza di una imperiosa pulsazione anticiclonica verso la Scandinavia per gli ultimi giorni dell’anno; l’anticiclone europeo, con radici subtropicali azzorriane, incide come una spina nel fianco la struttura del VP (fig.1).
fig.1
Come si vede il lobo canadese (LC) appare però molto forte in Atlantico e tende a spingere l’anticiclone in risalita verso l’Artico alla sua destra, verso est, inficiando un più corposo arrivo di aria fredda da est per Capodanno nelle nostre regioni. Pertanto, al momento, appare molto marginale il coinvolgimento della penisola italiana nella colata fredda a fine anno, diretta sostanzialmente nel Mar Nero e in Turchia. Questo per quanto riguarda i due principali modelli di elaborazione (americano ed europeo) che, ad oggi presentano un buona concordanza nel definire un mantenimento di condizioni anticiloniche nel Mediterraneo fino a Capodanno, con possibili deboli infiltraizoni fresche da est. Una eccezione piuttosto vistosa a tale previsione è però quella del modello canadese, che da quattro emissioni consecutive continua a proporre l’arrivo di un corposo nocciolo gelido dal bassopiano russo, con neve addirittura in pianura Padana per confluenza con aria umida atlantica proprio il giorno di Capodanno (fig.2).
fig.2
Sarebbe davvero incredibile ma, ad onor del vero, tale previsione presenza al momento scarse possibilità di realizzarsi, troppo isolata nel contesto previsionale. Seguiremo tutte le strade comunque.
Cosa potrebbe accadere quindi dopo, a Gennaio??
Dicevamo, in merito, come il VP tenda ad opporsi ai tentativi di destrutturazione da parte delle onde troposferiche, troppo forte la sua figura attuale (supportata da un robusto VPS alle quote stratosferiche); allo stesso tempo, sempre più forte appare anche il rafforzamento dell’anticiclone euroasiatico, tale da generare un verso e proprio “scontro tra titani” lungo una linea di demarcazione che è vista correre proprio in coincidenza delle coste artiche russo-siberiane, quasi a significare quanto la massa continentale voglia opporsi allo strapotere del getto polare (fig.3).
fig.3
Si tratta di una battaglia decisiva per le sorti invernale, i cui passaggi sono ancora lunghi in quanto, per almeno altri venti giorni, la stratosfera peserà molto nell’assetto complessivo dei piani barici inferiori. La variabile troposferica indipendente però (le manovre del VPT), rappresentata dai diversi disturbi descritti in questa sede (elevazione anticiclonica scandinava), è ben riassunta dal previsto andamento dell’indice AO nei prossimi 15 giorni. In questo momento siamo al picco, con assetto ultracompatto del VPT (prima armonica, fig,1).
fifg.1
Nei prossimi giorni quindi, è molto probabile un abbassamento, anche deciso del valore attuale, rappresentato nella pratica dall’apertura anticiclonica scandinava (fig.1). A seguire ancora, in fig.4, è visibile l’ampio “spread” previsionale del valore dell’AO. Normale direte voi, è il lungo termine; in realtà però, c’è un momento preciso dove la notevole divergenza ha inizio; ovvero, proprio intorno in 29-30 Dicembre, in coincidenza con la risalita anticiclonica in Scandinavia; tale evoluzione rappresenta, quindi, un “agente del caos” nel senso che espone l’assetto del Vortice Polare Troposferico a diverse soluzioni nel lungo termine, anche completamente divergenti tra loro. Restate aggiornati in questa sede i merito, se ci saranno novità qui le potrete sicuramente scoprire.
Ciao ciao
Tantissimi auguri per un felice Natale
Grazieeee