21-12-2016 - Salve tutti, secondo editoriale giornaliero, questa volta dedicato soprattutto ai piani più alti, alle vicende stratosferiche, alquanto importanti in questo periodo dell’anno.
Solstizio d’inverno che sta coincidendo, in questa occasione, con un notevole rafforzamento del Vortice Polare a tutte le quote; il raffreddamento e conseguente compattamento è massimo in questo periodo anche in stratosfera in assenza di disturbi (forcing) da parte della onde troposferiche. Ed ecco quindi che la prima immagine parte proprio dai piani più alti, a 1 hPa (50 km di altezza, ai limiti della stratosfera, fig.1).
fig.1
In fig.1, riportata a puro scopo didattico, è stato evidenziato il valore delle velocità zonali, un parametro indicativo di quanto giri veloce la trottola del VPS, perlomeno a quelle quote e, vi possiamo assicurare, si tratta di un valore rilevantissimo.
Puntuale come un orologio però, con il solstizio, sembra che le dinamiche descritte stiano giungendo all’apice, perlomeno secondo quanto previsto dai grafici del modello europeo per tali quote (fig.2).
fig.2
Ai limiti opposti dell’atmosfera (perlomeno della porzione che interessa agli appassionati di meteorologia), al livello del mare, accade lo stesso fenomeno; ovvero sembra che il picco dell’AO, ovvero del compattamento della struttura anche alle quote troposferiche, stia arrivando ora (fig.3).
fig.3
Come si vede dalla fig.2, l’andamento in previsione è molto diverso da ieri, in netta discesa nei prossimi giorni, a riprova di come tale indice sia semplicemente descrittivo e riassuntivo dell’andamento dei modelli.
Abbiamo visto i due estremi, cosa succede nel mezzo??
Come descritto nell’editoriale di ieri, nella bassa stratosfera e ai limiti con la troposfera c’è un settore più dinamico, che negli aggiornamenti odierni si sta però riducendo, a sole 24 h di distanza (fig.4)
fig.4
Il “namometro” nel grafico di Patrick martineu evidenzia un ripresa dei valori oggi, sempre ben lontani dalla soglia (fig.5).
fig.5
Indice a 0,3 secondo l’aggiornamento LAMMA al 17 Dicembre (fig.6)
fig.6
Riassumendo, il VP sta accelerando e lo sta facendo anche in maniera sorprendente, viste le premesse dei mesi appena trascorsi (anomalie positive nel grafico, cross section in fig.4 e VP notevolmente disturbato), sebbene sia ancora lontano dai limiti che sarebbe opportuno non superare (soglia B&D) per poter avere un inverno dinamico e freddo.
Inverno finito o no quindi??
Assolutamente NO, magari è a rischio, ma le premesse continuano a essere differenti rispetto allo scorso anno; in effetti, nelle carte odierne del long range del modello americano ed europeo i geopotenziali in Artico non sono così bassi e c’è spazio per delle colate gelide che al momento sembrano sfiorarci o colpire solo le regioni più orientali; non male comunque l’ultima emissione, sarebbe neve in prossimità delle coste adriatiche tra Abruzzo e Puglia (fig.4).
fig.7
A scala emisferica, le anomalie di temperatura tra continenti e oceano artico in particolare, continuano a essere favorevoli alla formazione di blocchi all’ingresso del continente asiatico (fig.6).
fig.8
Insomma, a giudizio dello scrivente, gli assetti a scala emisferica attuali sembra propizi ad approfittare di eventuali “passi falsi” del VP per avere irruzioni fredde anche vistose nel continente europeo e mediterraneo, ma la “trottola” deve diminuire la sua velocità e il suo trend al rafforzamento. Vedremo se lo farà nei prossimi giorni, in attesa che magari un warming si affacci prima o poi alle quote desiderate in stratosfera, come quello in abbozzo nelle carte odierne (fig.9).
fig.9
Ciao ciao