15-12-2015 – Salve a tutti, aggiornamento modelli vivace e irrinunciabile per chi ama seguire la meteorologia passo passo, visualizzando tutti gli sviluppi proposti nelle diverse giornate. Dopo molto editoriali incentrati sul lungo termine, oggi finalmente sono presenti alcune interessanti evoluzioni anche nel breve, nell’arco previsionale delle 120 h, con un vortice depressionario ben alimentato da aria fredda continentale che potrebbe portare nevicate a quote molto basse o addirittura in pianura in alcune aree del centronord.
Iniziamo dal presente, che vede la presenza una grande distesa nuvolosa nei bassi strati nella pianura Padana e in Adriatico (fig.1).
fig.1
Come si vede dalla splendida immagine satellitare, tale nuvolosità (in origine nebbia nella pianura Padana) tende ad addossarsi lungo la dorsale appenninica centro settentrionale, oltre che in corrispondenza delle Alpi piemontesi, sotto la spinta di venti sempre più sostenuti dai quadranti orientali, che scendendo successivamente lungo i versanti occidentali appenninici perdono il loro carico di umidità regalando una giornata tersa e limpida alle coste ligure e alle centrali tirreniche.
Tuttavia, il quadro descritto preannuncia quella che sarà l’evoluzione del tempo nei prossimi 4-5 giorni, meglio intuibile allargando lo sguardo dal satellite (fig.2).
fig.2
In fig.2 si vede bene la presenza, tra penisola iberica e Marocco, di un intenso corpo nuvoloso di origine atlantica, in chiara evoluzione in cut off, facente perno su un minimo centrato proprio sullo stretto di Gibilterra.
Ebbene, il corpo nuvoloso in esame nei prossimi giorni avanzerà lentamente verso est-nordest, frenato dall’alta pressione ora presente elle nostre regioni centrosettentrionali. La sua avanzata sarà però inesorabile e altrettanto sembra esserlo l’afflusso freddo di origine continentale che gli andrà incontro al vortice mediterraneo dalle pianure russe (fig.3).
fig.3
Dopo giorni di incertezza, ancora presente comunque, sembra che le due masse d’aria a caratteristiche termo igrometriche così diverse debbano darsi appuntamento proprio nei nostri mari, molto probabilmente nel Tirreno, generando una intensa ciclogenesi mediterranea tra martedì e mercoledì (fig.4).
fig.4
Davvero interessante quanto prospettato dall’ultima emissione del modello americano, con un profondo vortice ciclonico centrato nel medio Tirreno e un afflusso gelido dai Balcani che confluisce nella depressione.
Lo scontro tra le due masse d’aria infatti, potrebbe generare nevicate a quote pianeggianti nelle pianure emiliano-romagnole nella giornata di mercoledì, ma forse anche più a ovest, fino al Pimonte meridionale (possibile bora scura molto fredda nel genovese). Altre nevicate a quote molto basse potrebbero quindi interessare l’Appennino umbro marchigiano e, a quote collinari, quello laziale abruzzese.
Sebbene in lenta attenuazione, tale fase potrebbe durare almeno 48 h, con l’afflusso freddo dovrebbe venire tagliato però fuori dalla prepotente rimonta del getto atlantico, con un possibile passaggio di consegne con l’Atlantico proprio nel periodo di Natale (fig.5)
fig.5
Qui però la previsione si fa proprio incerta, lo stesso modello americano alterna emissioni con un VP molto compatto ad altre in cui l’ipotesi del possente blocco altopressorio continentale viene riproposta, come nelle ensemble del mattino (fig.7).
fig.7
Insomma, sebbene nel lungo termine non siano presenti evoluzioni particolarmente interessanti, nel breve ci sono possibilità di assistere a un peggioramento nevoso in molte regioni del centronord, mentre al sud è ancora da verificare la possibilità di una fase di maltempo piuttosto intensa nelle regioni ioniche, ma molto dipenderà dalla collocazione del minimo nelle previsioni dei prossimi giorni, per adesso il peggioramento si annuncia prettamente nevoso su Adriatiche e nord Italia.
Ciao ciao