29-09-2016 - Salve a tutti, nuovo aggiornamento serale, alla luce delle peculiari emissioni dei modelli, che indicano un autunno che si va sempre più movimentando e sempre più raffreddando. Non si intravede ancora il classico flusso atlantico nelle evoluzioni prospettate, ma la parola “classico” in meteorologia non ha senso, in quanto la nostra visione della normalità è comunque limitata a un lasso temporali relativamente breve.
Andiamo quindi a verificare cosa viene proposto oggi dai centri di calcolo. Diciamo subito nei prossimi 3 giorni, compreso il week-end quindi, al sud prima a in parte al centro ci saranno occasioni per rovesci e temporali localmente anche forti, come nel canale di Sicilia, ma approfondiremo tali aspetti nel seguito; in questa sede ci si occupa della evoluzione nel medio e lungo termine, che, come accennato, diventa oggi giorno più interessante.
Cosa sta succedendo quindi in questa fase iniziale dell’autunno??
Qualcosa che probabilmente nelle ultime stagioni non era più accaduto: un Vortice Polare molto animato, di tipo weak in effetti (debole), con tensione zonale poco elevata, che lascia spazio alla penetrazione delle onde planetarie nell’Artico. E’ quanto accadrà a partire dalle prossime 96 h (siamo ormai nel breve termine); l’anticiclone aleutinico inizierà a spingere verso l’Artico dallo stretto di Bering, lacerando il VP con l’aiuto dell’onda siberiana (fig.1).
fig.1
Una tale prepotente azione lascerà quindi strada libera, verso l’Artico, all’anticiclone delle Azzorre (parte quindi anche una terza onda) che inizierà a spingere con prepotenza verso la scandinavia e oltre, giungendo fino al mar di Kara (fig.2).
fig.2
A quel punto, un nucleo artico, piccolo ma agguerrito, con un’azione retrograda, piomberà sull’Italia, attivando condizioni di forte instabilità su molte regioni, accompagnate da un forte abbassamento delle temperature e, addirittura, possibilità per nevicate sulle cime appenniniche e sulle Alpi, soprattutto versanti esteri, intorno 1300-1500 m (fig.3).
fig.3
Quante probabilità possiede al momento una tale evoluzione di verificarsi??
Diciamo subito che l’azione delle tre onde planetarie in sequenza è molto probabile, quasi certa; i risvolti a scala locale, mediterranea, potranno subire ancora variazioni significative, ma una certa linea è tracciata. Generalmente, simili evoluzioni tendono a privilegiare i settori adriatici e meridionali, a causa dell’ingerenza del blocco a ovest, molto vicino; tuttavia, proprio in virtù della grande dinamicità in sede artica, la struttura depressionaria potrebbe proseguire il moto retrogrado più a ovest, in pieno mediterraneo, mentre l’anticiclone andrebbe a occupare i settori scandinavi e artici limitrofi.
Da sottolineare anche la peculiare evoluzione evidenziata dal VP nel lungo termine, con ampi decentramenti, oggi in sede siberiana e con un costante svuotamento dei geopotenziali nll’Artico canadese (fig.5).
fig.5
Insomma, come si vede dalla fig.5, il freddo non resta confinato in artico ,a si spinge verso le medie latitudini, in particolare nel comparto euroasiatico, a tutto vantaggio dell’incremento dello snow cover a Ottobre (SAI), parametro utile a favorire una stagione invernale dinamica e a indebolire ulteriormente il VP, vedremo gli sviluppi.
Ciao ciao