22-12-2017 - Salve a tutti, editoriale pre natalizio, con evoluzioni che presentano pro e contro di una stagione invernale che è partita bene, ma che ancora deve presentare i suoi colpi migliori.
Ci sono molte incognite per il lungo termine, ma andiamo per gradi nell’affrontare una prima previsione di quello che potrebbe essere il tempo della prima parte delle vacanze natalizie, con uno sguardo alle tendenze al lungo termine.
Da qui fino al giorno di Natale, il tempo migliorerà ulteriormente ovunque e la giornata di Domenica, vigilia di Natale, sarà la migliore della serie, con un anticiclone a matrice subtropicale ben piazzato ne Mediterraneo centrale.
fig.1
Insomma, un Natale secondo tradizione di questi ultimi anni.
Proprio la giornata natalizia però, inaugurerà un nuovo ciclo meteorologico, con una saccatura atlantica in avvicinamento ed entrata nel Mediterraneo a iniziare dalle regioni più occidentali.
Già la serata festiva trascorrerà infatti, con tempo grigio e a tratti piovoso su gran parte del nord e Tirreno settentrionale e il peggioramento in esame potrebbe essere il primo di una lunga serie.
Sembra abbastanza probabile infatti, che un treno atlantico di perturbazioni possa colpire e intermittenza le nostre regioni tra Natale e Capodanno e probabilmente a seguire, con peggioramenti di varia intensità.
Una seconda perturbazione, più intensa della prima, dovrebbe quindi colpire le nostre regioni già nella giornata di mercoledì 27, con piogge diffuse, temporali locali e anche nevicate a quote medie su Alpi e Appennini, nelle prime in abbassamento fino a quelle collinari.
fig.2
Il trend descritto non sembra debba cambiare molto durante le festività, in virtù di un sostanziale sbilanciamento del VP verso il settore di emisfero (fig.2).
Tale aspetto, se da un lato inibisce fortemente l’elevazione della wave 2 azzorriana, dall’altro consentirebbe l’arrivo di nuclei perturbati prettamente atlantici (estrazione polare marittima) in grado di generare passaggi perturbati non particolarmente intensi ma piuttosto frequenti; eccone un terzo previsto proprio per il giorno di Capodanno.
fig.3
L’assetto mostrato sembra poter durare per molto, in un contesto che vede comunque una generale tendenza a un ricompattamento della struttura del VP, sebbene con una forma nel complesso ellitticizzata, con la costante spinta aleutinica dalla costa pacifica nord americana.
fig.4
Quest’ultimo aspetto, ovvero la spinta decentrata, rispetto al centro di massa oceanico, della wave 1 aleutinica, rappresenta una nota caratteristica dell’ultimo decennio (correlabile almeno in parte a una fase di PDO positiva). Ebbene, tale spinta è davvero potente, presente a tutte le quote ed è stata capace, negli scorsi inverni, di condizionare pesantemente il tempo della stagione invernale, rafforzando fortemente la struttura del Vortice Polare.
fig.5
In fig.5 si vede bene come attualmente, alla quota strategica di 10 hPa (30 km), l’azione della wave 1 abbia come conseguenza principale, un displacement del VPS, che si sposta solidamente a se stesso verso il comparto euroasiatico, senza però frammentarsi in più lobi (split).
La dinamica descritta potrebbe avere come conseguenza un rafforzamento del VPS stesso a aprtire dalle quote stratosferiche, proprio grazie alla spinta laterale della wave 1, che non fa altro che aumentare la velocità angolare del VPS stesso, spingendolo lungo il bordo esterno dal lato canadese al pari di una trottola.
fig.6
Ecco quindi che in fig.6, previsione a 240 h del modello europeo, il VPS nella media stratosfera è visto riaccentrarsi sul polo nord e chiudersi in maniera abbastanza evidente.
A 1 hPa, tanto per fare qualche numero, il rafforzamento potrebbe essere maggiore, con velocità zonali che raggiungerebbero valori quasi record di 91,2 m/s.
fig.7
Il senso dell’ampia parentesi stratosferica appena descritta è quello di serve a far comprendere che sarà probabile un’accelerazione delle correnti zonali anche alle quote inferiori troposferiche nella prima parte di Gennaio, ma non è affatto detto che l’inverno debba prendere una strada definita sfavorevole a noi.
Un’accelerazione così potente potrebbe infatti produrre attriti e conseguenti warming ai bordi della struttura del VPS stesso, specialmente se restasse leggermente sbilanciato e generare conseguenze opposte, ovvero una pesane crisi del VPS stesso in Gennaio.
fig.8
Ciao ciao