20-02-2016 - Salve a tutti, rapido ripasso serale dei modelli, che presentano alcune tappe evolutive molto interessanti. La saccatura di fine mese sembra accompagnata, innanzitutto, dalla formazione di un blocco in Atlantico (fig.1).
fig.1
Con tale evluzione il peggioramento potrebbe essere davvero duraturo, come qualche modello già inquadra; ecco la previsione di quello canadese per i primi di Marzo, nuovo isolamento di un nucleo gelido in quota sull’Italia (fig.2).
fig.2
Al suolo le termiche saranno più elevate, ma i fenomeni potranno essere intensi e le nevicate potranno interessare a quote medio-basse Alpi e Appennino. Il modello americano continua a vedere il nord come epicentro del maltempo, accumuli >200 mm praticamente su quasi tutta la barriera alpina (versanti meridionali) fino alla fine del mese (valori indicativi, cambieranno, fig.3).
fig.3
A contribuire a fornire la giusta instabilità al periodo di transito tra inverno e primavera potrebbe essere anche la stratosfera che, sebbene ormai abbia ormai completato il suo ciclo d’influenza per le vicende ai piani isobarici inferiori, può fornire l’ultimo input derivante dall’imminente final warming. Da definire la possibilità dell’avvento di un early final warming, ovvero del riscadamento finale (primaverile) anticipato, che potrebbe preludere a una primavera molto instabile, ma ne riparleremo (fig.4).
fig.4
Ciao ciao