01-11-2015 - Salve a tutti, nuovo importante aggiornamento in merito alla disastrosa alluvione che sta colpendo le costa ionica calabrese e siciliana. I dati più allarmanti, esattamente come previsto, provengono dalla costa ionica reggina e catanzarese, dove ormai le fiumare stanno tracimando, apportando seri disagi alle strutture viarie, rappresentate principalmente dalla SS 106 ionica e dalla ferrovia costiera. A riguardo, stanno facendo il giro del web le foto della statale nei pressi di Brancaleone, nell’estremo reggino ionico, ai piedi dei rilievi aspromontani, dove il fiumara Ferruzzano ha asportato praticamente la SS 106, portando tutto a mare (fig.1,2,3)
Il quadro complessivo si fa sempre più pesante, si va verso un alluvione storica. Due giorni fa si era parlato di quantitativi cumulati che potevano raggiungere i 600 mm a fine evento e in qualche caso si era gridato all’eccessivo allarmismo. In effetti i dati erano errati, ma in DIFETTO. Il dato di Chiaravalle Centrale, a 569 m s.l.m. ai piedi dei rilievi orientali delle Serre catanzaresi, a metà pomeriggio segnalava 640 mm cumulati da inizio evento.
L’evento alluvionale è però in pieno svolgimento, in quanto violente strutture V-SHAPED continuano a risalire lo Ionio, dirette verso le coste calabresi e siciliane (fig.4).
fig.4
A confrontare le animazioni a orari differenti sembra non sia cambiato nulla, imponenti strutture temporalesche vanno a impattare, con direttrice sud est nordovest, verso le i rilievi delle Serre, Arpomonte, Limina e Peloritani, secondo lo schema, praticamente immutato e quanto mai profetico proposto due giorni fa (fig.6)
fig.6
L’ultima immagine del radar chiarisce quali siano le direttrici attuale di moto dei numerosi nuclei V-SHAPED in “viaggio” verso le coste calabresi e siciliane (fig.7).
Il punto cruciale di tutta l’evoluzione descritta è che ha ormai assunto caratteri di stazionarietà e persistenza. I fenomeni in atto sembrano destinati a prolungarsi fino almeno fino a domani mattina, quando finalmente il vortice, ora centrato a sud della Sicilia, dovrebbe colmarsi e i fenomeni cessare gradualmente. Ma sarà una lunga nottata e, consentite una previsione ormai non azzardata, in alcuni centri abitati lungo i crinali montuosi si potrebbe sfiorare l’assurdo dato di 1000 mm cumulati, che porrebbe l’alluvione in corso come tra i peggiori degli ultimi 50 anni.
Si griderà come al solito a cause naturali per i danni patiti dalla popolazione, alla eccezionalità dell’evento. Eppure la natura ci parla e ci dice che, sebbene con periodi di ritorno pluridecennali, tali eventi si ripetono da secoli su tali aree e una prevenzione può essere tentata nella cotruzione delle principali arterie. Basta analizzare le caratteristiche geomorfologiche del letto delle fiumare che dai rilievi sfociano lungo le coste ioniche e tirreniche della Calabria (fig.8).
fig.8
Per la maggior parte dell’anno, o anche per molti anni, gli alvei di tali corsi d’acqua sono praticamente vuoti. La domanda però sorge spontanea, come direbbe qualcuno: se esiste un alveo di tali dimensioni, con all’interno blocchi litoidi di dimensioni metriche trasportati in passato dalla corrente, vuol dire che, periodicamente, eventi parossistici di notevole violenza e intensità precipitativa possiedono la capacità di riempire completamente il letto di tali corsi d’acqua. La risposta è sotto gli occhi di tutti, l’evento in corso è uno di questi e la grande larghezza di tali corsi d’acqua è quindi giustificata dalla violenza periodica con cui eventi meteorologici estremi, come quello che stiamo commentando, si abbattono nelle aree esaminate.
Il discorso affrontato è in realtà ancora più complesso e include anche il rapporto che tali torrenti possiedono con le strutture antropiche costruite attorno e merita approfondimenti più ampi, ne riparleremo. Nel frattempo, seguiamo con attenzione quella che potrebbe diventare una delle peggiori alluvioni della storia recente nell’area calabrese. Aggiornamenti in serata.
Ciao ciao