19-12-2020 - Salve a tutti, rapido ma doveroso aggiornamento per far comprendere l’importanza del periodo attuale in termini di interpretazione dei modelli e possibilità di vivere un inverno decisamente diverso da quelli finora sperimentati nell’ultimo decennio.
In buona sostanza, a partire dal periodo natalizio, il Vortice Polare di animerà sempre di più e, tra Natale e Capodanno un massiccio lobo gelido dello stesso potrebbe finire proprio sopra le nostre teste. Il modello europeo questa mattina ne mostra la imperiosa discesa a latitudini inferiori, le nostre.
fig.1
A scala emisferica, tale aspetto risulta ancora più impressionante, in quanto la struttura in distacco dal nucleo principale del Vortice Polare appare realmente isolata dal contesto, in split quindi, grazie alla poderosa azione delle due spalle anticicloniche, quella azzorriana e quella termica russo siberiana, davvero imponente, con un massimo di ben 1060 hPa nel bassopiano siberiano.
fig.2
Le conseguenze non tarderebbero a farsi sentire, con nevicate a quote basse già previste per gli ultimi giorni dell’anno in Appennino.
fig.3
Ovviamente la traiettoria dell’affondo freddo potrà cambiare anche parecchio ma l’impianto complessivo sembra definito, ben visto anche dal modello americano, che vede l’affondo gelido (in quota) più a ovest, con neve in pianura Padana.
fig.4
Insomma, il quadro si anima parecchio e le cose potrebbero andare ancora peggio (meglio) a inizio Gennaio, quando il VP potrebbe andare in profonda crisi, come visto dal grafico del NAM alle diverse quote, che ipotizza, sulla base delle attuali emissioni del modello americano, il superamento della soglia di -3 a inizio Gennaio, che significherebbe possibilità di avere un inverno con continue possibilità per ondulazioni marcate, blocchi e irruzioni fredde dalle latitudini elevate.
fig.5
Ciao ciao