02-01-2016 - Salve a tutti, eccoci giunti all’aggiornamento serale riguardante l’analisi modelli nel complesso. Brevi nevicate sono in atto e sono avvenute in gi0rnata in pianura Padana. Come annunciato però, si è trattato di fenomeni circoscritti e poco intensi, generati dal microclima particolare delle pianure occidentali dell’area Padana, particolarmente chiuse e refrattarie a eventuali rimescolamenti da parte di masse d’aria Atlantiche provenienti dai quadranti sudoccidentali. Ecco quindi, che aree come il pavese, piacentino, in parte anche milanese, bergamasco e bresciano, hanno beneficiato di leggere nevicate, comunque molto coreografiche e gradite.
Purtroppo per i meteo appassionati nevofili (praticamente quasi tutti), le temperature nei bassi strati /tra 500 m e 2000 m) continueranno a essere piuttosto miti nei prossimi giorni e, anzi aumenteranno anche al suolo, grazie a una maggiore ventilazione dai quadranti sudoccidentali. Il flusso Atlantico in ogni caso, porterà pochi fenomeni al nord, mentre al centrosud arriveranno precipitazioni anche intense, specialmente nella giornata di martedì 5 e specialmente nelle tirreniche (fig.1).
fig.1
Abbastanza eloquenti le previsioni del modello YOUMETEO, rovesci diffusi anche di forte intensità il giorno 5 lungo i versanti tirrenici ben esposti della dorsale appenninica centromeridionale, grazie a sostenute correnti da ovest-sudovest a tutte le quote (fig.2).
fig.2
In tale frangente le temperature saranno però piuttosto elevate al centrosud e, pertanto, la quota neve si attesterà intorno 1200-1500 m procedendo da nord a sud. Fenomeni più diradati al nord, dove le nevicate odierne saranno purtroppo solo un ricordo.
A seguire, è evidente e marcato il calo del valore dell’AO previsto dalle elaborazioni ensemble del modello americano, che dovrebbe diventare quindi nettamente negativa già dai prossimi giorni (fig.3).
fig.3
Il problema della interpretazione di tale indice è che può rappresentare diverse evoluzioni; ad esempio, la visione di un VP piuttosto chiuso, ma con buco al centro (area altopressoria artica), emessa dall’ultima corsa del modello americano, è compatibile con una fase di AO leggermente negativa, ma non è affatto fruttuoso per le medie latitudini (fig.4).
fig.4
Ad ogni modo, i modelli stanno ancora cercando la soluzione corretta per la seconda metà del mese, andrà seguita l’evoluzione in stratosfera, ancora nel complesso abbastanza ferma, ma che potrebbe subire sostanziali modifiche, in sede previsionale, nella seconda decade del mese, la MJO (Madden Julian Oscillation) continua a puntare verso l’area favorevole alla genesi di blocchi Atlantici, ma da sola non è garanzia dell’insorgenza di tali dinamiche ovviamente (fig.5).
fig.5
Occorre aspettare quindi, in questa sede verrà monitorata ogni piccola variazione, cercando di evidenziare in maniera oggettiva gli aspetti principali, sebbene con la speranza del meteo appassionato, un po’ impaziente.
Ciao ciao