11-11-2019 - Salve a tutti, di nuovo insieme, anche stasera, ma l’evoluzione in atto è troppo peculiare ed esasperata per non approfondire, con un po’ di tempo a disposizione, l’analisi meteorologica di questo mese di Novembre.
Forte peggioramento in atto nelle nostre regioni meridionali, lo abbiamo detto, dal mar libico continuano a risalire autentici “mostri” nuvolosi, con nuclei temporaleschi massicci che hanno già iniziato a interessare Sicilia e Calabria.
fig.1
Davvero impressionante cosa stia sfornando un mare caldo come quello a sud della penisola; in una rilevazione delle fulminazione di poco fa risultava ben visibile una lunghissima squall line (allneamento temporalesco) esteso per quasi 1000 km dalle coste libiche fino alla Calabria.
fig.2
Allo stato attuale, i temporali stanno abbordando le coste calabresi ioniche e non sarà una bella nottata per le regioni meridionali in genere ma soprattutto per quelle ioniche
fig.3
L’ultimo aggiornamento del modello europeo conferma tutto, fino a 300 mm tra ionio siciliano e stretto di Messina previsti in 24 h.
fig.4
L’evoluzione meteorologica andrà a capitolare nelle prossime 24 h grazie alla formazione di un profondo minimo depressionario (fino a 987 hPa) che si dovrebbe andare a collocare nel basso Tirreno nella mattinata di domani, martedì.
fig.5
Un piccolo ciclone mediterraneo insomma, speriamo senza troppi danni, ma il pericolo di eventi di forte intensità resta valido per tutto il sud, diramata l’allerta rossa per Calabria e Basilicata.
Ma la perturbazione in azione, per quanto molto intensa, si inquadra in contesto più ampio che vede la persistenza del maltempo nelle nostre regioni forse per i prossimi 10 giorni praticamente senza interruzioni!!!
Sembra difficile da credere, ma proviamo ad ampliare lo sguardo nel vicino atlantico ed Europa.
fig.6
Ecco inquadrato quindi, l’immenso fiume di aria fredda e instabile che, in seno alla corrente a getto, si porta dalla Groenlandia fino al Mediterraneo centrale, con in carico una perturbazione dopo l’altra e una più intensa dell’altra, proprio perchè l’affondo perturbato avviene sempre nello stesso modo, a ovest dell’Italia, dove i fronti perturbati vanno ad attingere umidità nel mare caldo.
Dopo il maltempo di martedì quindi, mercoledì il tempo sarà più variabile, anche con piogge più sparse, ma ecco che giovedì, dalla Groenlandia, giungerà la perturbazione indicata i fig.6 con il numero 4, un enorme ammasso di aria fredda, in quadrato dalla carta di previsione con un nocciolo freddo in quota nella giornata di giovedì.
fig.7
La saccatura così generata, una volta formata, sarà dura a morire, in quanto incastrata da due figure altopressorie, ed ecco arrivare le grandi piogge nuovamente da ovest e insieme a loro anche la neve, tanta, copiosa, su tutto l’arco alpino. In virtù delle basse temperature in quota ma anche nei bassi strati, la neve potrebbe fare la sua comparsa anche a bassa quota, addirittura quasi in pianura nel Piemonte occidentale, tra giovedì sera e Sabato mattina, come già evidenziato nel precedente editoriale.
fig.8
In questa sede continuiamo però con il racconto meteorologico, non ancora finito. Dicevamo infatti che la saccatura continuerà a rimanere bloccata nelle nostre regioni e, all’interno di essa, sarà un continuo avvicendarsi di perturbazioni, ecco la giornata di Sabato.
fig.8
Ancora maltempo nelle regioni italiane, anche intenso, ma ecco quindi la giornata di Martedì 19.
fig.10
Maltempo, tanto per cambiare, con il l’alta pressione russa che si spinge in Artico e che, chissà, potrebbe aprire la strada a un afflusso gelido dai quadranti orientali, per ora solo in ipotesi, ma di cui parleremo ancor nei prossimi giorni.
Insomma, abbiamo descritto 10 giorni di maltempo ininterrotto nelle nostre regioni; per quanto possano cambiare le carte, ce n’è per tutti davvero in questa previsione.
fig.11