30-11-2016 – Salve a tutti, consueto aggiornamento modelli nell’inizio dell’inverno meteorologico. Certamente quella odierna non può essere però considerata una giornata positiva per quanto riguarda le emissioni dei modelli, in chiara controtendenza rispetto a solo una settimana fa. Al momento, non emerge infatti, la presenza di una particolare dinamicità nel Mediterraneo e, in prospettiva, anche a scala emisferica, sebbene occorra fare chiarezza in merito alle diverse fasi prospettate dai modelli.
Innanzitutto ricordiamo sempre che questa rubrica propone sempre gli scenari maggiormente improntati alla dinamicità e, in inverno, al freddo e alla neve, NON necessariamente quelli più probabili, ma sempre secondo una rigorosa analisi si quanto prospettato dai modelli.
Andiamo per gradi quindi a sancire le principali tappe della evoluzione prospettata dai modelli.
Si parte dalla situazione attuale, che vede un Vortice Polare fortemente sbilanciato verso il comparto siberiano, in sostanziale sintonia con quanto in atto alle quote stratosferiche, soggette all’azione del Canadian Warming (ved. editoriale).
fig.1
In realtà, l’attuale assetto ha per lunghi tratti caratterizzato buona parte della stagione autunnale, generando un corposo quanto precoce raffreddamento di tutto il comparto siberiano, che a inizio inverno presenta già temperature diffusamente comprese tra -40° C e -50° C, in opposizione a quanto accade nell’oceano Artico, in forte sopramedia termico (fig.2).
fig.2
Da questa situazione, a seguire, dovrebbe prendere le mosse un’importante pulsazione aleutinica in Artico, ben centrata dallo stretto di Bering, tale da condurre quasi a bilobazione il VP stesso nel periodo dell’Immacolata (fig.3).
fig.3
Si tratta di una carta estremamente favorevole a evoluzioni fredde nella stagione invernale nel Mediterraneo, con possibile innesco di moti retrogradi dal bassopiano russo. Tutto questo non succede però nella visione attuale dei modelli, che vedono un deciso ricompattamento del VP stesso nel long range, perlomeno al momento per la metà del mese di Dicembre (fig.4).
fig.4
Sarà dunque questo i destino del nostro inverno??
Ancora una volta assenza di ondulazioni e di tempo tipicamente invernale nel comparto europeo??
Come già accennato in precedenti editoriali, occorre fare alcune distinzioni; la struttura stessa del VP è molto più debole rispetto allo scorso anno, anche in questo momento nel complesso le anomalie pressorie sono sostanzialmente positive nei settori centrali della colonna barica (fig.4).
fig.4
Il VPS, in tal senso, appare deformarsi continuamente sotto la spinta delle onde stratosferiche, sebbene anche quest’anno non sia presente, in previsione, una rottura definitiva con split della struttura (fig.5).
Se aggiungiamo poi la particolare forza dell’anticiclone russo siberiano, alimentato dalla grande copertura nevosa e dal tappeto freddo presente nei bassi strati, sembra proprio che le cose debbano andare diversamente rispetto allo scorso anno, ma le certezze in questo campo non esistono.
Da non perdere i successivi agigornamenti, l’inverno è appena iniziato.
Ciao ciao