28-11-2016 - Salve a tutti, editoriale a metà giornata, per sottolineare alcuni interessanti sviluppi nelle previsioni dei modelli, che rispecchiano quanto già annunciato nel precedente editoriale.
In buona sostanza, appare sempre più evidente come in Atlantico la spinta dell’Anticiclone delle Azzorre, inizialmente inibita dagli assetti generali del VP (troppo decentrato in sede siberiana, ved. editoriale), possa prendere il sopravvento con continue rimonte verso nord, in direzione del mar di Norvegia con il mese di Dicembre (fig.1).
fig.1
In tale contesto, la conseguenza più diretta degli assetti mostrati, sarebbe la discesa, dal bassopiano russo settentrionale, di una massa d’aria a matrice artica continentale direttamente verso il Mediterraneo centrale, con nascita di una depressione nel Mediterraneo centrale foriera di nevicate a quote molto basse in molte aree del centronord (fig.2).
fig.2
Come si vede dalla fig.2, le temperature previste risulterebbero ben al di sotto delle medie a sud della Scandinavia, viceversa interessata da un rimonta calda per l’affermazione di una figura di blocco (fig.3).
fig.3
Il periodo individuato per l’evoluzione in esame parte da prima dell’Immacolata e saremmo quindi nel medium range, non più long range quindi. Da verificare, in tale contesto, la possibilità di nevicate nelle pianure del nord, ma dipenderà dall’evoluzione palesata nelle successive emissioni; ancora regna la totale incertezza ovviamente, i modelli cambiano molto in questi giorni, i motivi sono stati esposti sempre nel precedente editoriale.
In ogni caso, è evidente come gli assetti generali del VP stiano cambiando e la novità più interessante, a riguardo, è rappresentata dalla ritrovata spinta della wave 1 aleutinica centrata dallo stretto di Bering, sua collocazione naturale (fig.4).
fig.4
Da tale collocazione possono crearsi le condizioni per un bilobazione del VP stesso favorevole ad avvezioni fredde continentali nel Mediterraneo, come evidenziato in fig.4 e come già espresso in mattinata dalla precedente emissione del modello americano (fig.5).
fig.5
Insomma, c’è aria nuova in Artico, speriamo giungano ulteriori conferme dai modelli, i serata verrà proposto un secondo editoriale più vasto e approfondito
Ciao ciao