16-11-2015 - Salve a tutti, eccoci di nuovo insieme per un editoriale mattutino quanto mai avvincente. Le carte odierne mostrano e confermano, infatti, l’avvento di una corposa avvezione artica il prossimo week-end, in questa sede annunciata più volte, anche in tempi non sospetti. Il peggioramento in arrivo si preannuncia davvero interessante ma, così come si è insistito nell’evidenziare la possibilità di tale evento, anche controcorrente, in questa sede si ribadisce, altresì, come l’arrivo di una saccatura artica, per quanto massiccia, sia di un evento assolutamente normale per la fine di Novembre, ma non per questo meno piacevole per tutti i meteo appassionati.
Veniamo al dettaglio previsionale. Ancora alta pressione, con nebbie in pianura Padana e sole splendente nelle altre regioni, nella penisola italiana. Il flusso zonale si sta organizzando sempre di, più comunque, a nord del 50° parallelo, ma per adesso ancora non incide verso latitudini meridionali (fig.1).
fig.1
Sempre in fig.1, in alto a destra, è visibile la struttura anticiclonica di blocco russo siberiana, che assumerà notevole importanza perle sorti del tempo della restante parte di Novembre. Ecco, infatti, che alle porte del prossimo week-end (carta a 120 h, quindi ad alta affidabilità) le spinte congiunte del blocco anticiclonico dinamico in Atlantico e di quello ibrido (termico-dinamico) in eurasia, isolano un corposo lobo gelido del Vortice Polare verso L’Europa, in procinto di scendere verso latitudini mediterranee (fig.2).
fig.2
Nelle successive 48 h il lobo gelido (soprattutto in quota), viene letteralmente “strizzato” dalle due figure anticicloniche (H2 e H3) e una massiccia colata artica prende corpo proprio lungo la penisola italiana (fig.3).
fig.3
La traiettoria della colata sta assumendo sempre maggior definizione con il passare dei giorni e, al momento, le regioni maggiormente interessate dalle fenomenologie sembrerebbero essere quelle del nordest e di buona parte del centrosud, in particolare di quasi tutta la dorsale appenninica e del versante Adriatico. In tal senso, il nucleo gelido in quota appare veramente intenso, addirittura compare, a nord delle Alpi, il valore di -40° C a 500 hPa (5000 m, fig.4).
fig.4
Per tale motivo, le fenomenologie indotte, tra il pomeriggio di Domenica e la mattinata di Lunedì nelle regioni menzionate, potranno essere anche intense, con temporali grandinigeni anche forti, accompagnati da violente raffiche di vento, con l’aria fredda in quota che verrà rapidamente scaricata al suolo in tale frangente.
Ecco una previsione di massima per le prime ore di lunedì prossimo; nevicate a quote basse insisteranno sui rilievi appenninici centro settentrionali, dall’Emilia al Molise, a quote intorno 300-500 m. Quote più elevate al sud, mentre in un primo tempo, nella prima parte di Domenica, il passaggio del fronte perturbato al nordest genererà piogge, temporali e, a seguire, rovesci nevosi fino a 200-300 m nelle alte pianure del Friuli e, forse, del Veneto (fig.5).
fig.5
Per come è vista attualmente la dinamica del peggioramento, il nord, in particolare il nordovest, dovrebbe uscire rapidamente dal peggioramento, troppo a est l’asse della saccatura e ancora troppo marcata la tendenza alla chiusura dell’alimentazione artica, a causa del rafforzamento della struttura del VPT. Anche in merito a tale aspetto però, ci sono novità positive oggi, il VPT mostra un minor vigore nel lungo termine, dove addirittura l’ultimo run del modello americano intravede la possibilità di un disturbo altopressorio nelle regioni polari, con nuovi afflussi freddi nel Mediterraneo gli ultimi giorni del mese (fig.6).
fig.6
Da non perdere i successivi aggiornamenti, quindi, potrebbe essere solo l’inizio della fase di maltempo. Anche la stratosfera lascia intravedere possibilità per l’arrivo della stagione invernale prima di quanto preventivato negli scorsi giorni. A più tardi, per tali approfondimenti, nell’editoriale serale.
Ciao ciao