15-04-2017 – Salve a tutti, evoluzione meteorologica che si anima nel Mediterraneo, perfettamente in linea con le previsioni; temporali generati dall’arrivo di un fronte freddo atlantico sono in atto in pianura Padana, coadiuvati ne loro sviluppo dall’ormai attivo riscaldamento diurno delle aree continentali
fig.1
Nuvolosità e fenomeni avanzano verso le regioni centrali ma al momento l’acme precipitativo è ancora situato al nord (fig.2).
fig.2
In tarda serata ci sarà il coinvolgimento delle regioni adriatiche, fino all’Abruzzo, oltre che dei settori interni del centro in nottata, fino al mattino di Pasqua.
fig.3
I fenomeni si trasferiranno quindi al centrosud proprio nella giornata di Pasqua, con rovesci e temporali che si attiveranno lungo la dorsale appenninica, giungendo gradualmente al sud.
Pasquetta che resta incerta per le regioni adriatiche e il nordest, a causa di nuvolosità e rovesci in transito da nordovest, tempo migliore altrove, più fresco ovunque, ma soprattutto in Adriatico.
Ma è da martedì che il tempo inizierà a fare sul serio, con quella che si va profilando sempre di più come una potente irruzione artica a carattere prettamente invernale (fig.4).
fig.4
Già nella giornata di martedì appunto (previsione a 72 h del modello americano, fig.4), un intenso nucleo gelido (-35° C a 5500 m) di origine artica appunto, appare pronto a scavalcare la barriera alpina, sfondando nel Mediterraneo.
Come sempre accade in questi, l’articolata orografia italiana genera una modifica nella direttrice dell’irruzione fredda nei bassi strati, con intense correnti fredde continentali che nella nottata di martedì di ripresenteranno da nordest in Adriatico, associate a un nucleo freddo in discesa verso sudest e seguito, appunto, da una potente irruzione fredda, davvero intensa per il periodo (fig.5).
fig.5
La fig.5 è tratta da modello europeo che, nell’ultima emissione, rompe davvero gli indugi e inserisce temperature praticamente da pieno inverno nelle nostre regioni, soprattutto quelle orientali, tra mercoledì e giovedì della prossima settimana (fig.6)
fig.6
Insomma, se le cose dovessero andare come ipotizzato oggi dai modelli (siamo ormai nel range previsionale delle 72-96 h), rovesci nevosi a quote collinari (anche 5000-600 m, localmente più in basso) potrebbero fare la loro comparsa a partire dalla serata di mercoledì in Appennino centrale, preceduti da probabili temporali grandinigeni e con graupel nel pomeriggio (fig.7).
fig.7
La fig.7 è riferita alla nottata di martedì, dove i fenomeni saranno già diffusi in Emilia Romagna Appennino settentrionale, con nevicate in progressiva discesa di quota.
Ne complesso, lungo il versante Adriatico, a precipitazioni piuttosto intense potrebbero associarsi temperature davvero molto basse per il periodo, preludio per la genesi di nevicate a quote insolitamente basse, sebbene non eccezionali, ma la portata del’irruzione fredda sembra essere non di poco conto (fig.8).
fig.8
Ciao ciao