28-10-2021 - Salve a tutti, rapido editoriale per fare un po’ di chiarezza su quanto sta accadendo nelle estreme regioni meridionali, con l’avvicinamento di una struttura depressionaria che sta prendendo sempre più le forme di un TLC, ovvero di un Tropical Like Cyclone, un sistema perturbato con caratteristiche simili a quelle di un ciclone tropicale.
Eccolo visualizzato nella sua preoccupante bellezza
fig.1
Come si evince dalla figura, il sistema depressionario possiede già “un’occhio” (time lapse del primo pomeriggio) e assomiglia quasi perfettamente a un uragano tropicale.
Più in dettaglio, per essere definito ciclone tropicale o uragano, che sono la stessa cosa, un sistema perturbato deve possedere le seguenti premesse:
1) Velocità MEDIA dei venti >119 km/h
2) Occhio centrale (minimo di pressione) a “cuore caldo”, ovvero il punto di pressione più bassa è anche il punto dove la colonna d’aria lungo la verticale presenta temperature relativamente più elevate rispetto al contorno (nei cicloni extratropicali accade il contrario, il minimo di pressione è anche il punto più freddo).
Nel nostro caso, il primo punto ancora non è rispettato, sarebbe a rigore una tempesta tropicale allora.
Il secondo punto sembra possa essere raggiunto in serata, nel senso che termodinamicamente e geometricamente Apollo, questo è il nome assegnato dall’Università di Berlino al ciclone, potrebbe assumere caratteristiche tropicali.
Si tratta di un’evoluzione interessantissima dal punto di vista scientifico, meno per i danni che potrebbe procurare.
Ma dove potrebbe colpire “Apollo”??
Ebbene, gli ultimi aggiornamenti, appena usciti, del modello americano, lo vedono risalire di un centinaio di km verso nord, fino a giungere i prossimità delle coste del siracusano nelle ore centrali di venerdì, per poi virare in senso orario verso est, sprofondando nuovamente verso il mar Libico.
fig.2
Tale traiettoria viene confermata anche dal modello europeo; i due principali modelli quindi, NON vedono un vero e proprio landfall, ovvero un contatto con la terraferma del minimo e il grosso dei fenomeni dovrebbe restare in mare aperto.
Il grosso, ma NON TUTTI; dalla posizione delineata in fig.2 si vede bene come il raggio d’influenza della tempesta simil tropicale (dovrebbe essere la definizione più equilibrata al momento) dovrebbe coinvolgere la Calabria meridionale ionica fino al catanzarese e tutta la Sicilia orientale, ancora una volta, con particolare riguardo al siracusano e ragusano, che dovrebbero risultare le province più colpite in questo peculiare peggioramento.
fig.2
Come si vede dalla carta di previsione delle precipitazioni, implementata sul modello americano, a scala locale si potrebbero raggiungere valori cumulati di pioggia fino a 300 mm/24 h, ovvero piogge a carattere alluvionale.
Fortunatamente, le aree maggiormente colpite dovrebbero essere limitate alla Sicilia sud orientale, ancora una volta purtroppo, ma la previsione può ancora subire modifiche, occorre seguire attentamente.
A tutto ciò si aggiungerebbe la presenza di venti con raffiche tranquillamente >100 km/h in tutte le località menzionate della Sicilia e della Calabria il complesso dei fenomeni diverrebbe piuttosto pesante.
Seguiremo con attenzione il tutto.
Ciao ciao