24-01-2019 – Salve a tutti, prima tempesta mediterranea nei azione nei nostri mari, con il Tirreno, con un profondo vortice ciclonico che, in giornata, ha raggiunto valori prossimi a 980 hPa nel suo “occhio”.
fig.1
Davvero spettacolare la spirale nuvolosa in azione al centrosud, con venti forti, rovesci diffusi e nevicate che si vanno gradualmente abbassando di quota, diventando piuttosto abbondanti nelle regioni centrali adriatiche, sui rilievi; ecco uno splendido scatto di Massimo Di Fiorio, uno dei numerosissimi lettori della pagina facebook di meteoscienza (mi scuso se spesso non posso rispondere a tutti), con una vera e propria tormenta di neve a Pescocostanzo (L’Aquila) poco fa.
fig.2
Il peggioramento in atto è solo il primo di una lunga serie, di stampo misto artico marittimo con contributi continentali, come vedremo.
La domanda che tutti si pongono è, infatti, come proseguirà la stagione invernale, manterrà fede ad alcune premesse ipotizzate dopo il poderoso strawarming di inizio Gennaio??
Ebbene, nella settimana entrante almeno altri due peggioramenti di stampo prettamente artico marittimo avranno luogo, a seguire un’altra intensa saccatura meridiana con richiamo più caldo e, nella prima decade di Febbraio, potrebbero arrivare afflussi gelidi prettamente continentali.
In due righe è stato riassunto il clou della stagione invernale, per ora; ovviamente le previsioni più lontane sono meno probabili, ma questa è la tendenza che emerge ora.
Iniziamo dal peggioramento successivo.
fig.3
Forte sbilanciamento del VP nel nordatlantico e una serie di perturbazioni, piuttosto intense, prende la via tracciata da quella attuale, compresse tra due figure anticicloniche, ma con un coinvolgimento più vasto di tutte le regioni, tra Domenica e mercoledì prossimi.
Nemmeno il tempo di fare una pausa ed ecco un nuovo intenso peggioramento avanzare da ovest questa volta, con piogge intense nelle regioni occidentali e neve copiosa al nord, forse anche pianura nei settori occidentali della Pianura Padana.
fig.4
Quella mostrata è la visione del modello europeo, ma il parallelo di quello americano, che dovrebbe divenire quello ufficiale (forse oggi, non si sa), è ancora più deciso nel mostrare le reali conseguenze del warming, con un VP destrutturato e con una importante penetrazione in Artico della wave 1 a formare una cellula altopressoria lungo le coste siberiane, aspetto molto importante per rafforzare la struttura termica siberiana (il famoso orso) appunto, dividere il VP e innescare moti retrogradi insieme al contributo delle altre due onde, ne riparleremo.
fig.5
In tale visione comunque, nuclei gelidi artici giungono nel Mediterraneo dai settori a nord della Scandinavia; il processo descritto dovrebbe ancora contnuare, con lo stazionamento di nuclei depressionari nel Mediterraneo e ripetute occasioni per nevicate.
fig.6
Insomma, sarebbe folle pensare che l’inverno in corso abbia detto, tutto, siamo appena all’inizio di un processo che potrebbe condurre a un periodo perturbato e freddo di grande rilievo ed estremamente prolungato nel tempo.
Ciao ciao