Salve a tutti; in ambito climatologico, un argomento molto dibattuto in questi ultimi anni riguarda l’estensione globale dei ghiacci delle calotte polari o, meglio, la loro variazione nel tempo e la correlazione che ciò può avere con eventuali mutamenti climatici, in particolare con il riscaldamento globale o presunto tale (global warming).
Come molti appassionati sapranno, in rete è possibile consultare tali variazioni giornalmente nello splendido sito della NASA, l’agenzia spaziale americana, denominato con la sigla NSIDC (National Snow & Ice Data Center). Dall’analisi dei dati riportati in data odierna, emergono alcuni aspetti molto interessanti; andiamo per gradi e iniziamo dalla calotta Artica, la più vicina a noi.
Nel grafico seguente è riportata l’estensione dei ghiacci artici, aggiornata alla data del 13/09/14, in tempo reale praticamente. Come si vede, il bilancio rispetto all’estensione media registrata nel trentennio 1980-2010 è palesemente in deficit, a parità di periodo considerato; in particolare, si registra un arretramento dei ghiacci verso il centro dell’Artico nel comparto siberiano, meno in quello canadese. Stessa cosa può dirsi per il periodo di Agosto (immagine in basso), dove il deficit riguarda essenzialmente l’Artico siberiano.
Il 2014 è stato però un anno particolarmente favorevole in tal senso, rispetto perlomeno agli ultimi anni, è presente infatti una ripresa della copertura glaciale nell’Artico. Ecco il grafico relativo all’andamento annuale, confrontato con il minimo registrato nel 2012 e con la media del trentennio. Nonostante sia presente un deficit rispetto alla media trentennale, al momento è anche presente una decisa ripresa dell’estensione dei ghiacci Artici. Il dato di Agosto infatti, è pari a 6,22 milioni di km2 di copertura dei ghiacci, circa 1 milione di km2 in meno rispetto alla media del periodo 1980-2010, ma circa 1,3 milioni di km2 maggiore del valore del 2012.
Come accennato, tale deficit è meno accentuato nell’Artico canadese, al punto che, per quanto riguarda l’area del il mitico “passaggio a nordovest”, il valore del 2014, perlomeno finora, è addirittura superiore a quello della media trentennale; ovvero i ghiacci, nell’Artico canadese, stanno aumentando localmente di estensione.
Quale significato dare a tali dati…….; è difficile, in questo campo, commentare trend climatici in un arco così limitato nel tempo, nel complesso i ghiacci Artici sono in diminuzione, ma la loro distribuzione attuale, ora descritta nel dettaglio, può comunque essere correlata ai movimenti del VPT (Vortice Polare Troposferico) e al frequente sbilanciamento dei nuclei gelidi nella media troposfera (500 hPa) nel comparto canadese a scapito di quello siberiano, com’è accaduto questo inverno, con frequenti nevicate e temperature gelide proprio nel nordamerica e nell’Artico e temperature spesso sopra la media nella Siberia.
Ancora più interessante risulta l’analisi comparata di tali dati con il settore Antartico, dalla parte opposta del globo. Qui la musica cambia totalmente, l’estensione dei ghiacci antartici è, infatti, in continua crescita, come evidenziato dalle immagini riportate.
Dalla prima immagine è evidente infatti, come l’estensione attuale, a parità di periodo, sia superiore a quella registrata nel periodo 1980-2010 (linea arancione) e il dato del 2014 è ulteriormente positivo rispetto a questi ultimi anni, in crescita sia rispetto alla media, sia rispetto allo stesso periodo del 2013, come evidenziato dalla figura riportata di seguito, dove viene graficizzata l’estensione durante tutto il corso dell’anno.
Insomma, è evidente che ciò che è valido per l’Artico non lo è affatto per l’Antartico e, prima di parlare di scioglimento delle calotte polari e innalzamento del livello dei mari, occorrerebbe conoscere tutti i dati disponibili. Ovviamente, la discussione attuale, assolutamente ludica, vuole solo ispirare il ragionamento, non ha alcuna pretesa scientifica, evidenzia solo i dati disponibili. Consideriamo comunque, che la maggior fonte di acqua dolce del pianeta e maggior concentrazione di ghiaccio è sicuramente rappresentata dalla calotta antartica, molto più vasta (e soprattutto spessa) di quella Artica e che quindi, come tale, rappresenta un ottimo indicatore dello stato di salute dei ghiacci a scala globale.
Ciao ciao