30-11-2015 - Salve a tutti; editoriale mattutino ricco di contenuti come sempre, sebbene l’attualità non presenti particolare dinamicità in area mediterranea. Ci sono comunque alcune novità nei modelli, in particolare per quanto riguarda le tendenze possibili intorno metà Dicembre, ma resta sempre, come punto fermo nelle valutazioni in essere, la grande compattezza del Vortice Polare a tutti i piani isobarici.
Nel frattempo, l’alta pressione sta prendendo pieno possesso del Mediterraneo e dell’Europa occidentale, con il flusso Atlantico molto teso relegato oltralpe (fig.1).
fig.1
La cupola anticiclonica, inquadrata in fig.1, potrebbe dominare la scena europea al di sotto del 50° parallelo per molti giorni, sebbene il massimo vigore lo manterrà fino a metà settimana, in quanto, successivamente, piccoli disturbi al margine del flusso Atlantico potrebbero portare una maggiore copertura nuvolosa e qualche pioggia nel Tirreno. A scala emisferica però, non cambierà molto fino a quasi tutta la prima decade, con il VP compatto e con il freddo concentrato alle latitudini polari.
A inizio seconda decade però, a fasi alterne, il modello americano continua a proporre modifiche di maggior consistenza alla circolazione generale nel Mediterraneo, a diversa tipologia nelle diverse emissioni. Questa mattina, torna nuovamente l’ipotesi della regressione gelida continentale, sempre al margine della stuttura del VP, ma piuttosto consistente grazie alla notevole spinta dell’anticiclone delle Azzorre nella Scandinavia (fig.2).
fig.2
I lettori più attenti noteranno la similitudine con la ipotesi n.2 espressa nell’editoriale serale di un paio di giorni fa (fig.3).
fig.3
In realtà nella emissione odierna il tunneling Atlantico non si verifica, l’afflusso è unicamente dai quadranti orientali, gelido quindi, ma non abbastanza deciso nello sfondare in area mediterranea.
Ma la sorpresa delle emissioni odierne è la riproposizione della “terza via”, un’ipotesi davvero interessante, già proposta nel citato editoriale , ma non ancora abbastanza definita. In sostanza, intorno la metà del mese, in tutto il comparto canadese, grazie all’azione congiunta della wave 1 e 2 (aleutinico e azzorriano), tutto il VP tenderebbe a traslare i suoi maggiori centri di vorticità (nuclei più intensi, freddi e approfonditi) verso il comparto euroasiatico, con genesi di un vero e proprio split (scivolamento) di un massiccio lobo gelido sull’Europa.
Ecco le fasi: inizialmente, la spinta genera un trasferimento del lobo canadese del VP verso l’area del Mare del nord (fig.4).
fig.4
Successivamente l’azione con giunta delle due onde troposferiche (aleutinica e azzorriana), genera uno svuotamento quasi completo dei geopotenziali in area canadese e l’arrivo del lobo gelido (in quota) del VP alle porte del Mediterraneo (fig.5)
fig.5
Ipotesi davvero spettacolare, un po’ estrema, vista l’attuale forza del VP a tutte le quote, ma che potrebbe trovare una motivazione nella spinta verso nord e nell’indebolimento della forza del getto polare in area Pacifico-canadese generata dalla presenza del NINO strong. Per adesso solo ipotesi comunque, ma sicuramente una forzante troposferica così potente come il NINO attuale sarebbe uno dei pochi fattori in grado di opporsi, già a Dicembre, allo strapotere del VP in area artica. Verificheremo tali ipotesi nei prossimi giorni, nel frattempo le probabilità di realizzazione, con tempistiche così precoci, delle dinamiche descritte restano ancora basse, ma in risalita nelle ultime emissioni, sebbene ampiamente minoritarie nelle previsioni ensemble (fig.5).
fig.5
Ciao ciao