25-11-2015 - Salve a tutti, aggiornamento serale mirato nuovamente al lungo termine, in virtù di alcune interessanti emissioni che da ieri vengono proposte dal modello americano, ancora solo ipotesi lontane comunque. Ad ogni modo, come un prestigiatore dal cilindro, ecco che il modello americano “tira fuori”, per la prima decade di Dicembre, il possibile arrivo di una massiccia colata gelida continentale dal bassopiano russo, fino alle porte del Mediterraneo, con ripercussioni davvero considerevole, se confermata, per il ponte dell’Immacolata.
Andiamo per gradi, nell’editoriale di ieri, molto ampio, sono state spiegate le ragioni delle numerose emissioni dei modelli caratterizzate dalla presenza di Vortice Polare chiuso, con scarse possibilità di afflussi freddi nel Mediterraneo. Partendo da tali assunti, nell’emissione odierna, ma anche in quelle di ieri, il modello americano evidenzia però un lieve indebolimento del VP in area polare a inizio Dicembre, con una blanda figura altopressoria al polo al suolo, coadiuvata dalla spinta aleutinica in quota (H1) dalle Montagne Rocciose (fig.1).
fig.1
Inizialmente, tale evoluzione non conduce a particolari risultati nel lato opposto dell’emisfero (il nostro) ma, in un secondo tempo, il lieve cedimento dei geopotenziali nell’artico consente la partenza di una poderosa pulsazione dell’anticiclone delle Azzorre, vera chiave di volta, forse, della stagione in corso, che punta dritto verso le regioni scandinave (fig.2).
fig.2
Entusiasmante e da manuale l’evoluzione successiva; progressivo isolamento di una potente cellula altopressoria sulla verticale della scandinavia (blocco in SCAND+) e graduale aggiramento della struttura dai due lati meridionali da parte degli impulsi Atlantici, deviati nel Mediterraneo e, soprattutto, da parte di una colata gelida in partenza dall’Artico e in attraversamento del bassopiano russo, con successiva continentalizzazione (fig.3).
fig.3
Nel finale, quasi incredibile viste le ultime emissioni, nucleo gelido che si attesta alle porte dell’Europa centrale, in procinto di continuare la sua corsa e interagire con l’aria umida Atlantica (fig.4).
fig.4
Insomma, il classico “tunneling“conseguente a blocco scandinavo, freddo e precipitazioni combinate, NEVE in poche parole.
La fig. 4 merita un replay nel dettaglio (fig.5), davvero imponente il blocco (1040 hPa) e la colata (-40° C a 5500 m !!!!!!!).
fig.5
Non da meno le temperature a 850 hPa (1500 m), addirittura un lago freddo a -20° C si affaccia fino ai Balcani, non è poco per Dicembre (fig.6).
fig.6
Davvero interessante quanto proposto stasera da modello americano, assolutamente compatibile inoltre con una evoluzione che vede la permanenza di un VP compatto, influenzato dalle sorti stratosferiche.
Infine, consentite un cenno a quanto previsto in un precedente editoriale datato oltre un mese fa (22/10/2015). Era stato infatti ipotizzato a sua tempo, come trend dominante della stagione invernale (non esclusivo), una evoluzione che prevedesse frequenti SCAND+ seguiti da tunneling al loro bordo meridionale (fig.7).
fig.7
Direi che per il momento i conti tornano, vedremo dopo.
Ciao ciao