13-01-2016 - Salve a tutti; convergenza dei modelli verso il freddo e la neve. Ecco il dato che emergendo dalle ultime emissioni pomeridiane. Non si fa in tempo a entrare nei dettagli che la nuova emissione rincara la dose dell.entità delle avvezioni fredde previste.
Il modello americano, in tal senso, sta “sfornando”, mentre si scrive, un’emissione del tutto simile a quella mattutina del modello europeo (ved. editoriale).
Cerchiamo comunque di restare con i piedi per terra, visionando quanto sta accadendo al momento. Siamo ormai entrati nel breve termine e, pertanto, le avvisaglie, almeno a scala europea, del avvezione artica che interesserà la penisola italiana nei prossimi giorni, sono già visibili nella ricostruzione dal satellite in fig.1.
fig.1
Eccolo quindi, oltralpe, l’imponente nucleo di aria artica (un lobo del VP a tutti gli effetti), pronto a scendere di latitudine entro le prossime 48 h. In particolare, il nucleo gelido in arrivo nella penisola è rappresentato dalla nuvolosità attestata nel Regno Unito e coste Atlantiche adiacenti.
A partire da Venerdì quindi, l’aria Artica irromperà nel Mediterraneo e, nelle prime ore si Sabato genererà un intenso vortice depressionario tr Tirreno e Adriatico inizierà a richiamare aria fredda sia dalla porta del Rodano, sia da quella di Bora (fig.2).
fig.2
In questa fase, le regioni centrali sperimenteranno i fenomeni più intensi, con rovesci anche intensi, grandinate, graupel e, ovviamente nevicate a quote basse (anche 200-300 m) fino alla pianura nel settore emiliano-romagnolo.
Successivamente, tra Domenica e Lunedì, come descritto nell’editoriale mattutino, arriverà un vero e proprio blizzard in Adriatico, con venti forti di Bora e nevicate che scenderanno gradualmente fino alla costa tra Abruzzo Molise e foggiano nella notte tra Domenica e Lunedì (fig.3).
fig.3
La novità del pomeriggio è rappresentata però dalla visione, anche secondo il modello americano, dell’aggancio di una depressione Atlantica (goccia fredda) da parte della saccatura artica, con fenomenologie che sarebbero nevose anche in pianura nelle regioni tirreniche qualora la traiettoria del minino risultasse abbastanza a nord (fig.4).
fig4
Attualmente, la visione del modello americano la vede procedere verso sud, ma è davvero un mistero, per il momento, quello che può scaturire dall’interazione della goccia fredda con la massiccia avvezione artica, aggiorneremo in merito.
Infine, davvero fotocopia del modello europeo, anche quello americano vede la regressione fredda contienentale a inizio terza decade, incentivata proprio dal minimo nelle regioni meridionali (fig.5).
fig.5
Verificheremo anche questo, nel frattempo, l’inverno è vicino ormai.
Ciao ciao