21-01-2020 - Salve a tutti, editoriale sempre in prima linea per evidenziare le possibili novità ed evoluzioni nell’inverno che, finora, ha effettivamente latitato in termini di dinamicità proprio nella sua parte centrale, quella più fredda generalmente.
Alla base di tutto, lo abbiamo ribadito, c’è un VP sempre forte, freddo e racchiuso nelle sue stesse spire, in configurazione sovente in prima armonica, ovvero senza alcuna ondulazione che consenta un vero scambio di calore tra regioni polari ed equatore.
Tuttavia, VP compatto non vuol dire necessariamente bel tempo; in particolare, un’insidiosa saccatura potrebbe interessare le nostre regioni più occidentali nel week-end, propagandosi a quelle più orientali gradualmente.
fig.1
Dalla fig.1 si evince come tale peggioramento sia compatibile con un assetto molto compatto del VP, da cui viene liberata una piccola “appendice” in grado comunque di interagire con le calde acque mediterranee e innescare un peggioramento alquanto significativo per le regioni nord occidentali, dove potrebbe piovere anche intensamente.
Per quanto riguarda il freddo, le cose non sono altrettanto facili; una struttura senza ondulazioni non è in grado di far giungere alle medie latitudini corpose irruzioni fredde e il modello europeo indica chiaramente tale aspetto nella previsione per la fine del mese.
fig.2
Il VP appare però oblungo, con un asse molto più sviluppato proprio verso l’Europa. Tale aspetto al momento ben si coniuga con quanto previsto in stratosfera, dove il VPS a 10 hPa è visto compiere una rotazione antioraria di 90° proprio verso l’Europa, abbandonando il Canada, dove ha generato in questi giorni eccezionali tempeste di neve tra Labrador e Terranova.
fig.3
A seguire poi, lo stesso VPS verrebbe incalzato sempre di più da warming periferici, che non sembrano in grado di generare una dinamica di tipo split, ma che persistono nel mostrare un deciso displacement proprio verso l’Europa.
fig.4
A ben guardare, alla quota geopotenziale di 1 hPa (50 km), uno split fortemente asimmetrico è presente, ma teniamo conto che una carta del genere è valida solo a scopo espositivo. Alla quota riportata infatti, non esiste alcun fenomeno atmosferico; tuttavia, proprio nell’alta stratosfera spesso partono alcune dinamiche di warming molto produttive.
fig.5
La cross section di stratobserve fornisce conferma alle deduzioni esposte, indicando un deciso abbassamento del NAM fino a valori pari a -1 nella medio alta stratosfera per l’inizio del mese di Febbraio
Insomma, i tempi sono lunghi, a lo sapevamo; ciononostante, ci sono evidenti segnali di risveglio nell’attività d’onda in stratosfera e Febbraio può davvero portare novità.
Da considerare inoltre, come un VP così compatto costituisca un serbatoio freddo molto consistente e un suo eventuale sbilanciamento può veramente generare massicci spostamenti di aria fredda verso le medie latitudini, occorre solo direzionarle bene.
fig.7
Ciao ciao