27-12-2014 - Salve a tutti; prima perturbazione, legata al nocciolo freddo Artico giunto oggi sull’Italia, in piena azione sulle nostre regioni e lo sarà ancora di più in nottata, con neve al nordest e su buona parte dell’Appennino. I dettagli di questo peggioramento sono stati affrontati nell‘editoriale di questa mattina. In questo secondo editoriale, volgiamo lo sguardo a quello che dovrebbe accadere a partire da domenica sera, quando prenderà il via quello che si va profilando come un vero e proprio evento per le regioni Adriatiche. Ancora c’è una leggera incertezza in merito alla traiettoria esatta della colata ma, comunque la si veda, sembra proprio che per il medio e alto Adriatico (dalla Romagna fino al Molise) stiano per arrivare circa 72 h di nevicate intense anche lungo la costa, sebbene non continue, con valori di temperature e di windchill molto bassi, che potrebbero mettere in seria difficoltà regioni come Romagna, appunto, Marche, Abruzzo, Molise e probabilmente Puglia settentrionale.
Andiamo per gradi, come sempre; a partire da domani sera, domenica, il minimo correlato all’attuale perturbazione si andrà collocando nel basso Adriatico, richiamando aria molto fredda dai Balcani. Domenica notte inizieranno quindi le nevicate nel medio e alto Adriatico, qui anche sulla costa (fig.1).
fig.1
Ma questo sarà solo l’antipasto….in solerte attesa, tra Russia Bianca e il mar Baltico, un intenso nocciolo gelido correlato direttamente al Vortice Polare stesso troverà la strada spianata per riversarsi nel Mediterraneo dalla porta Adriatica, innescando quella che si va profilando come una delle intense colate gelide degli ultimi 20 anni (fig.2), subito dopo quelle del 2012 e del 1996 (forse nemmeno nel secondo caso).
fig.2
Impianto barico a scala emisferica perfetto (fig.2), blocco Atlantico a ovest e treno gelido in arrivo sull’Italia.
Il dettaglio delle termiche in arrivo fa semplicemente paura, valori <-15° C a 850 hPa nel centro della colata e, cosa di estrema importanza, trattandosi di aria pellicolare gelida, rapida nello spostamento, non si riscalderà molto giungendo nei Balcani, riversandosi impetuosa la sera del 30 nelle regioni Adriatiche (fig.3).
fig.3
Verrebbe da chiedersi (chiudo subito la parentesi), cosa penserà ora chi sosteneva che non c’erano affatto le condizioni per avere un’ondata di freddo serio entro la fine dell’anno, ma ora il problema è diverso; la configurazione mostrata indica la possibilità di vere e proprie bufere di neve intermittenti per circa 72 h nelle regioni Adriatiche fino alla costa, perlomeno a nord dell’Abruzzo, con rischio serio di disagio per la circolazione e le attività antropiche.
In merito alla traiettoria della colata, non sembra al momento esserci la possibilità di un aggiramento dalla porta del Rodano della massa gelida, tale da consentire prolungate precipitazioni nevose dal versante tirrenico, sebbene siamo al limite, se l’isoterma della -10° C a 850 hPa nella fig3 fosse stata spostata do soli 200 km a ovest, nella Francia occidentale, il freddo abrevve avuto via libera dalla porta del Rodano. Tuttavia, in merito all’attuale, isole maggiori, basso Tirreno e occasionalmente il medio Tirreno, saranno ugualmente interessati da rovesci nevosi che, nelle regioni del sud potranno essere intensi e persistenti fino a quote basse (fig.4).
fig.4
Insomma, da questo piccolo sito amatoriale sembra doveroso lanciare un’allerta meteo per tutte le regioni Adriatiche a partire da domenica notte, l’inverno adesso fa quasi paura.
Ciao ciao