04-09-2015 - Salve a tutti, nuovo aggiornamento giornaliero, con una più ampia discussione dei modelli nel lungo termine, ma anche con un’ampia pagine riguardante ciò che sta accadendo su molte regioni italiane, in particolare su quelle centrali. In mattinata infatti, come previsto, violenti temporali hanno interessato il Lazio, compresa la capitale, in successivo spostamento verso l’Adriatico e la Campania. Al momento, un nuovo intenso ammasso temporalesco, a possibile tipologia MCS (Mesoscale Convective System), sta interessando la Sardegna, pronto a rigenerarsi e a colpire le coste tirreniche in tarda serata (fig.1).
fig.1
Dal dettaglio per le regioni italiane si evince bene l’ampiezza e le dimensioni dei nuclei temporaleschi in azione sull’Italia (fig.2).
fig.2
Per quanto riguarda il sistema convettivo sulla Sardegna, è molto intenso, come accennato, e nella sua propaggine meridionale è visibile un chiaro overshooting top, ovvero lo sfondamento del limite della tropopausa da parte di delle correnti ascensionali della nube temporalesca, tipico dei temporali più intensi e violenti. Nella stessa figura, tramite le linee tratteggiate, è stata anche delimitata l’area entro la quale dovrebbero svilupparsi i fenomeni più intensi nelle prossime 12-18 h. Tale area, come discusso questa mattina, corrisponde al margine destro della “core” del ramo ascendente della corrente a getto in transito sull’Italia, dove generalmente si sviluppano i principali fenomeni.
Il radar evidenzia come al di sotto della torre convettiva in Sardegna sia presente n nucleo precipitativo a fondoscala e come i fenomeni si sposteranno verso le rimanenti regioni centrali e, in parte anche al nordest (fig.4).
fig.4
In tal senso, è errato affermare che la stessa struttura convettiva presente sulla Sardegna colpirà le regioni centrali, quanto invece è più esatto precisare che, lungo la traiettoria a margine del getto, nelle prossime ore permarranno condizioni favorevoli alla formazione di nuovi intensi ammassi nuvolosi, a prevalente carattere temporalesco, che localmente produrranno fenomeni a carattere violento e/o di nubifragio, con quantitativi di pioggia anche di 100-150 mm/12 h su tutte le regioni centrali. Ecco la carta esemplificativa proposta questa mattina che evidenzia la collocazione del getto polare in nottata (fig.4).
fig.4
Ecco la stessa saccatura alla quota geopotenziale di 500 hPa (5500 m, fig.5).
fig.5
In virtù della particolare virulenza dei fenomeni e per comprendere alcuni aspetti di dettaglio, viene anche viene riportato il radiosondaggio di Pratica di Mare, nei pressi di Roma, delle ore 12:00 UTC (fig.6)
fig.6
Senza entrare nei dettagli analitici della figura, è sufficiente analizzare alcuni concetti essenziali dei dati riportati in fig.6
1) La curva di stato (temperatura registrata alle varie altezze) è sempre collocata a sinistra del T.A.P., ovvero della temperatura che dovrebbe avere una particella d’aria teorica. Ciò significa che salendo con la quota c’è aria “più fredda di quella che ci dovrebbe essere” e quindi, la libera convezione atmosferica è favorita e con essa lo sviluppo degli ammassi temporaleschi
2) Nella bassa troposfera (sotto i 2000 m), è presente un accentuato wind shear (variazione della direzione e intensità del vento con la quota); nel caso specifico il vento in quota è molto sostenuto da ovest-sudovest, mentre in prossimità del suolo è francamente da sudest; tale aspetto aumenta la possibilità di fenomeni intensi, addirittura di tipo vorticoso nelle giuste condizioni morfologiche e termoigrometriche.
Per chiudere questa carrellata di figure, ecco la previsione ESTOFEX, per il rischio di fenomeni estremi, che inserisce addirittura un livello 3, il massimo previsto, su Lazio e Campania settentrionale fino alle 06:00 di domani mattina (fig.7)
In sostanza, per le prossime 18 h, prestare attenzione all’insorgenza di fenomeni violenti, localmente a carattere vorticoso, su: Lazio, Toscana meridionale, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania settentrionale. Altri fenomeni intensi potranno verificarsi anche nel triveneto, in particolare sul Friuli, collocato in prossimità dei binari del maltempo, raffigurati in fig.2
Infine, un accenno alla evoluzione del tempo a inizio della prossima settimana, per accennare a un’altra delle tendenze più volte pronosticate in questa sede che sta prendendo corpo; ovvero, l’arrivo di un nucleo di aria Artica dall’Europa orientale in seguito al distacco dello stesso dal Vortice Polare grazie alla creazione di un potente blocco in sede scandinava (fig.8).
fig.8
In tale occasione, le temperature si abbasseranno considerevolmente su tutte le regioni italiane, con un primo vero assaggio d’autunno, ne riparleremo nel dettaglio.
Ciao ciao