11-12-2014 - Salve a tutti; eccoci, imperterriti, al consueto appuntamento con il lungo termine, sebbene i modelli diano poco spazio alle novità. Ci attende infatti, nell’immediato, una settimana piuttosto mite e prevalentemente soleggiata, sebbene un disturbo legato all’approssimarsi della goccia fredda lasciata in eredità dal prossimo affondo atlantico sulla Spagna potrà generare fenomenologie sparse nel territorio italiano nei primi giorni della prossima settimana. Il freddo però, con annessa struttura principale del Vortice Polare, risulteranno ben relegati oltralpe almeno fino al periodo intorno al 18 Dicembre.
Ad oggi , il modello canadese GEM vede ancora possibile un affondo artico per la data menzionata, sebbene sia isolato ormai nella previsione (fig.1).
fig.1
Di diverso avviso i modelli americano ed europeo, che vedono il ritorno della zonalità alta in Europa, con il getto polare collocato oltralpe e piuttosto teso (fig.2).
fig.2
Davvero didattica la carta del modello americano (fig.2) prevista per il 19, perchè evidenzia come l’assenza di fenomenologie di rilievo non sia esclusivamente legata alla chiusura del Vortice Polare, quanto a una sua peculiare disposizione con asse collocato lungo i paralleli in Atlantico, utile a generare un’espansione azzorriana verso il Mediterraneo, con conseguente clima mite e prevalentemente soleggiato (ad eccezione delle nebbie e nubi basse).
Stessa cosa per il modello inglese, alquanto pessimista in merito per tutta l’emissione, freddo ben relegato oltralpe (fig.3).
fig.3
Nulla di fatto fino a Natale quindi?? Non necessariamente, il modello americano, sebbene con emissioni altalenanti, continua a vedere la possibilità di avere incursioni fredde artiche a leggero contributo continentale nel periodo natalizio (fig 4,5); particolarmente interessante quella prevista per Santo Stefano (fig.5). Si tratterebbe di “spillature” sempre inserite in contesto che vede un VPT compatto e un azzorriano invadente, ma potrebbero regalare parentesi fredde interessanti alle nostre latitudini, con nevicate in adriatico a quote basse, ma è ancora tutto da verificare.
Di segnalare infine un’ultima carta (fig.7), relativa all’emissione del run parallelo americano (ancora sperimentale); proiezione interessante in quanto evidenzia una disposizione del VPT smembrata ma ancora una volta sfavorevole a fenomeni duraturi nel Mediterraneo a causa della continua spinta dell’anticiclone aleutinico decentrato lungo le Montagne Rocciose.
Tale assetto è risultato responsabile, lo scorso inverno, dell’eccezionale rigidità del clima nei settori orientali di Canada e USA, proprio a causa del verificarsi della disposizione illustrata in fig.7, con continue colate gelide artiche. Al momento, per la stagione entrante, non ci sono le premesse perchè tale disposizione emisferica possa ripetersi a oltranza e, pertanto, è lecito attendersi cambiamenti in futuro all’attuale disposizione dei geopotenziali a scala emisferica.
Ciao ciao