28-02-2016 - Salve a tutti, nuovo editoriale, questa volta maggiormente dedicato all’analisi modelli relativa alla prima decade di Marzo, che si annuncia davvero dinamica e perturbata, come forse non è mi stata nella stagione in corso nel Mediterraneo, ma anche a scala emisferica.
Innanzitutto, l’evoluzione attuale prende la forma annunciata da tempo, con un intenso sistema nuvoloso che risale il Tirreno, con al vertice un corpo nuvoloso di probabile tipologia V-SHAPED, ancora maltempo in serata quindi nelle regioni occidentali, come descritto nell’editoriale del mattino (fig.1).
fig.1
Ma, come accennato, appare molto interessante il seguito della evoluzione attuale; non passerà molto tempo infatti, prima che un secondo sistema perturbato affondi completamente nel Mediterraneo nella giornata di giovedì, con una traiettoria più veloce ma più fredda (fig.2).
fig.2
In tale occasione, nevicate a quote medio-basse saranno possibili in Appennino centrale (700-800 m). Come si vede dalla fig.1, la strada verso il Mediterraneo sembra essersi aperta per le perturbazioni atlantiche, grazie a uno “scivolo perturbato” in partenza dalla estremità meridionale della Groenlandia che, sulla strada tracciata dalla corrente a getto, dovrebbe condurre almeno due intensi sistemi perturbati nella settimana entrante nelle nostre regioni (fig.3).
fig.3
Come si vede in fig.3, ai due cavi d’onda del getto corrispondono due affondi perturbati nel Mediterraneo. La direttrice del getto è la stessa ma gli esiti sembrano essere molto diversi. Infatti, il secondo impulso sembra dover affondare molto più a ovest del primo, generando una saccatura molto più persistente e ampia ma con richiamo caldo-umido nelle nostre regioni (fig.4).
fig.4
In sostanza, più precipitazioni ma meno freddo per il secondo impulso, un compromesso che le nostre regioni sono spesso costrette a sostenere, a causa della direttrice occidentale privilegiata delle perturbazioni e dalla complicata orografia del sistema Alpi-Appennino. In ogni caso, le Alpi potrebbero fare ancora il pieno e le cose potrebbero ancora migliorare, alla luce di quello che potrebbe essere l’ultimo aiuto, decisivo, fornito dalla stratosfera. Prende sempre più corpo, in tal senso, l’ipotesi di un final warming nella prima metà di Marzo, ovvero di un vasto e repentino riscaldamento nella media stratosfera,molto simile a quello avuto a inizio Febbraio (fig.5).
fig.5
Questa volta però, gli esiti potrebbero essere diversi, anche a causa i una maggiore debolezza del VPS e, pertanto, una possente figura anticiclonica dall’artico canadese potrebbe conquistare tutto il polo, con una marcata inversione dei venti zonali proprio nel continente euroasiatico (fig.6).
fig.6
Insomma, questa volta la stratosfera fa sul serio, ad averlo avuta a Gennaio questa evoluzione ci saremmo divertiti, ora invece il warming descritto decreterà la fine del VPS per questa stagione, se ne riparlerà in autunno, vedremo con quali caratteristiche.
Ciao ciao
Ciao ciao