01-05-2015 - Salve a tutti; tutto secondo previsione in questa giornata festiva del primo Maggio. Nubi sparse, legate al transito di una perturbazione diretta verso l’est europeo, stanno infatti interessando le regioni settentrionali, con scarsi fenomeni al momento, mentre nel resto d’Italia c’è prevalenza di bel tempo, con qualche nuvola addossata sui rilievi (fig.1)
fig.1
La fig.1 evidenzia alcuni aspetti che chiariscono le dinamiche dell’attuale evoluzione meteorologica nella penisola italiana. Le regioni settentrionali sono collocate, al momento, lungo l’asse del jet stream (corrente a getto) in quota, ovvero di quel fiume d’aria che, nell’alta troposfera (9000 m), separa masse d’aria a diversa estrazione (polare e subtropicale) che perennemente si fronteggiano nei due emisferi. La barriera alpina protegge però buona parte della Pianura Padana dal flusso perturbato atlantico che “salta” quindi alcune regioni e si ripresenta, tramite nuvolosità e precipitazioni, laddove i rilievi presentano una disposizione favorevole, come nel triveneto (soprattutto Friuli) e nel levante ligure. Su queste regioni, oltre che nei settori alpini, nel pomeriggio potranno verificarsi rovesci di una certa consistenza, mentre altrove continuerà a splendere il sole con temperature piacevoli tipicamente primaverili.
Il continuo inserimento, nell’analisi editoriale, della collocazione della corrente a getto non è un puro esercizio didattico ma rappresenta l’elemento discriminante per comprendere quale potrà essere l’evoluzione meteorologica attuale e nei prossimi giorni nel bacino del Mediterraneo. Ecco infatti l’attuale collocazione del getto nel continente europeo, con evidenziata la divisione dei settori interessati dal masse d’aria a diverse caratteristiche termoigrometriche (temperatura e umidità, fig.2)
fig.2
Ed ecco, stamattina, la distribuzione delle temperature nel territorio europeo (fig.3)
fig.3
Davvero didattica la suddivisione dei due settori continentali, separati dal “core” del getto polare, che genera temperature piuttosto basse oltralpe e molto più miti nel Mediterraneo. Da sottolineare come, in corrispondenza della barriera alpina, tale divisione venga a mancare grazie alla protezione esercitata dalla catena montuosa.
Nei prossimi giorni l’assetto barico illustrato cambierà profondamente, il getto polare subirà una decisa virata in senso antiorario, salendo di latitudine proprio a ovest del Mediterraneo (fig.4)
fig.4
L’aria fredda scenderà quindi di latitudine in Atlantico, mentre sull’Italia (come riflesso al suolo delle dinamiche presenti in quota) risalirà aria calda di provenienza Sahariana, generando un’intensa quanto anticipata ondata di caldo primaverile. Ecco la carta corrispondente per lunedì sera nella media troposfera (500 hPa, 5500 m), ritroviamo le solite figure (fig.5).
fig.5
L’acme del caldo verrà raggiunto tra martedì e mercoledì, dopo che lunedì sera, alla quota geopotenziale di 850 hPa (1500 m), il nucleo più caldo del promontorio africano avrà raggiunto le nostre regioni (fig.6)
fig.6
Il valore di 25° C a 850 hPa rappresenta il dato previsto, nelle condizioni di pressione vigenti, alla quota di circa 1500 m in aria libera e all’ombra. Rapportato al suolo e al livello del mare, tale dato significa che, in settori di pianura lontani dalle coste, valori di 35-36° C, localmente superiori, sono alla portata al centrosud. In effetti, volendo fare un previsione assolutamente di massima, possono essere dedotti i seguenti valori di temperatura massima possibile tra lunedì e mercoledì (fig.7).
fig.7
In merito a tali valori fanno fatte le opportune precisazioni; si tratta di una stima, approssimata, delle ore più calde. Le punte localmente potranno superare tali valori (probabilmente approssimati per difetto); ad esempio il valore di Palermo, 28° C, rappresenta il dato in assenza di venti di caduta dall’interno, che possono far “schizzare” rapidamente i valori oltre i 35° C in poche ore in tali condizioni, ma come indicazioni di massima potrebbero andare bene. Come si vede dalla fig.9, le aree in prossimità delle coste, non dovrebbero raggiungere i 30° C, a causa della temperatura ancora fredda del mare in questo periodo (fig.8)
fig.8
Le pianure interne del sud, come Campidano, piana di Catania e tavoliere delle Puglie, potrebbero raggiungere e superare i 35° C, viceversa, lontano dall’effetto mitigatore del mare.
L’ondata di caldo in esame potrebbe durare per tutta la settimana prossima, sebbene la fase più intensa dovrebbe essere nei giorni centrali. Entro la metà del mese però, il quadro barico dovrebbe mutare profondamente, con l’arrivo di instabilità e fresco, in un’alternanza tipicamente primaverile (fig.9)
fig.9
Ciao ciao