12-06-2015 - Salve a tutti; dopo aver passato in rassegna i modelli in mattinata, proviamo ad approfondire l’analisi legata alla definizione del termine (quindi della durata) dell’ondata di calore prevista nei prossimi giorni nella penisola italiana. Abbiamo visto come i due principali modelli di previsione, americano (GFS) ed europeo (ECMWF) presentino sostanziali discordanze in merito alla evoluzione del tempo nel bacino del Mediterraneo nella terza decade di Luglio. Tale discordanza può risultare decisiva per le sorti della parte centrale dell’estate in corso che comunque sta risultando molto calda e a chiara matrice africana ricorrente.
Il modello americano ha finora insistito nel proporre un deciso cambiamento nella circolazione atmosferica a partire dai giorni 21-22, con l’avvento di una o più ondulazioni atlantiche (saccature) dirette verso le nostre regioni centrosettentrionali, con possibilità di temporali diffusi e un generalizzato abbassamento delle temperature. Nel prosieguo delle emissioni tale tendenza è apparsa ancora più evidente nel run 06 (uscito prima di pranzo), dove dal nordatlantico è vista giungere una serie di impulsi perturbati dopo il 20 diretti soprattutto, in termini di effetti indotti, nelle regioni settentirionali (fig.1).
fig.1
Tale evoluzione vedrebbe quindi la presenza di disturbi, più o meno intensi, provenienti dall’Europa centrale e il mantenimento della “cupola africana” a latitudini più basse, scongiurando la presenza di nuove ondate di calore africane nell’ultima parte di Luglio. Dopo una serie di emissioni tutte favorevoli all’arrivo di una fase maggiormente instabile e fresca nel Mediterraneo, l’ultimo “run” del modello americano (12 UTC) si accoda in parte a quello europeo, definendo una rimonta anticiclonica africana in parte simile a quella del modello europeo, sebbene meno “centrata sull’Italia, che andrà verificata nell’insieme delle successive emissioni (fig.2).
fig.2
Proviamo allora ad analizzare da un altro punto di vista la “famigerata” emissione notturna del modello europeo (run 00). Di seguito viene riportata la carta “ensemble” della distribuzione dei geopotenziali a 500 hPa, con l’indeterminazione della stessa nelle diverse aree (fig.3).
fig.3
In sostanza, viene definita la distribuzione risultante delle isobare nella media troposfera (500 hPa) ma anche com’è stata ottenuta, ovvero di quanto divergevano le singole perturbazioni rispetto alla media ottenuta al momento del calcolo (dispersione dei dati). Si vede bene come, per la data del 2o Luglio, sia presente una maggiore incertezza in merito alla presenza di un cavo d’onda a ovest delle regioni del nord Italia, mentre la collocazione del getto polare risulta più bassa rispetto a quanto riportato dal run ufficiale. Se procediamo nell’analisi a fine emissione, in data 22 Luglio, vediamo che la cupola africana è sempre ben definita, ma anche che la collocazione del limite della stessa (ricostruzione del getto polare), è collocata a latitudini più basse rispetto a quella, inquietante , riportata dal run ufficiale (fig.4)
Ecco la visione del run ufficiale, con la “gobba” africana molto più prominente rispetto alla fig.4 (fig.5).
Insomma, in sintesi, le conclusioni che si possono trarre dall’analisi ora condotta sono le seguenti:
1) L’ondata di caldo in partenza ci sarà e sarà intensa
2) La reiterazione, dopo il 20 Luglio, del periodo caldo riportata dal modello europeo appare meno probabile o quantomeno eccessiva, più probabile un graduale stemperamento del grande caldo nella terza decade, anche senza brusche rotture atlantiche, ma tramite un abbassamento del getto polare a latitudini prossime all’arco alpino.
Ciao ciao