02-11-2015 - Salve a tutti, dopo l’ampia parentesi riguardante il maltempo nelle regioni meridionali, con alcune doverose riflessioni in merito, eccoci di nuovo insieme per i commenti al lungo termine. Qualcosa si muove nello scacchiere emisferico, dopo la lunga parentesi altopressoria prevista nel Mediterraneo. Nei prossimi giorni infatti, è bene ribadirlo, le regioni mediterranee e l’Europa centrale saranno dominate da una robusta figura di alta pressione, conseguenza di un brusco compattamento del Vortice Polare. In questa sede però, si cera di investigare su quale potrebbe essere la via d’uscita dallo stallo configurativo previsto dai modelli.
“Eppur si muove” potremmo dire, riferito al Vortice Polare e, in effetti, le emissioni odierne del modello americano lasciano intravedere un maggior sbilanciamento del VPT intorno la metà di Novembre; ecco il finale dell emissione notturna (fig.1).
fig.1
Dalla fig. 1 si evince come le waves troposferiche tentino una destabilizzazione della struttura del VPT, sbilanciata verso il comparto europeo. Ancora meglio però il run di controllo (implementato con i dati “grezzi”) dell’emissione mattutina del modello (fig.2).
fig.2
Qui le onde emisferiche sono attive contemporaneamente e costringono un importante lobo del VPT a “splittare” verso il Mediterraneo, a scendere cioè in massa di latitudine. Ottima carta, considerando che non si tratta di elaborazioni “perturbate”.
Le indicazioni esposte vengono confermate dagli spaghetti della stessa emissione, dove più di qualche cluster punta verso il basso, a differenza di quanto visto ieri (fig.3,4)
Ecco un esempio di quanto proposto dalle diverse “perturbazioni” (fig.6).
Insomma, qualcosa si muove nel tunnel altopressorio, che comunque ci regalerà una serie di belle giornate, per la rabbia dei “freddofili”. Aggiungiamo inoltre due informazioni importanti in merito alla evoluzione della stagione fredda. Innanzitutto è uscito il dato definitivo del SAI (Snow Advance Index, ved. editoriale), molto importante per avere indicazioni sullo stato futuro del VPT. La pendenza della retta interpolatrice di tutti i dati di Ottobre ricalca quasi perfettamente quella del 2012 (fig.6).
fig.6
Si tratta di un dato discreto, inferiore a quello dello scorso anno, ma abbastanza elevato (buon incremento della copertura nevosa al di sotto del 60° parallelo). L’inverno 2012-2013 in realtà, con un dato simile, non fu male (ultimo decente diciamo) ma il dato va preso come semplice indicazione, in quanto ad esempio, l’ottimo valore dello 2014 non è stato seguito da un’annata con il VPT molto disturbato lo scorso anno.
L’altro valore, già mostrato in precedenza, è quello del NAM (North Anular Mode), che per adesso si mantiene su valore leggermente positivi (VPT-VPS compatto ma non eccessivamente, fig.7).
fig.7
Insomma, le indicazioni provenienti sul futuro stato di salute del VPT-VPS non sono male al momento; è lecito quindi sperare in una maggiore mobilità invernale a scala emisferica rispetto a quanto si sta vedendo al momento, con invasioni fredde alle medie latitudini nei prossimi mesi.
Ciao ciao