07-01-2015 - Salve a tutti; immancabile analisi serale dei modelli. Dopo qualche giorno di stasi sembra spuntare qualche novità nelle emissioni odierne, a parziale conferma di quanto anticipato nei giorni scorsi, in merito all’evoluzione generale a scala emisferica e, nel particolare, per le sorti del tempo nel Mediterraneo…
Intanto, nonostante qualche lieve disturbo odierno, con qualche pioggia nelle regioni centrali, il tempo dei prossimi giorni continuerà ad essere dominato dalla rimonta anticiclonica azzorriana, legata sua volta alla risposta Atlantica allo split massiccio del Vortice Polare in area canadese, quasi a riproporre il leitmotiv di quanto accaduto nello scorso inverno (fig.1)………..
fig.1
Davvero impressionante la potenza della colata gelida nordamericana, capace di portare le temperature nel settore dei Grandi Laghi al di sotto dei -30° C. Come evidenziato dalla fig.1, in Atlantico l’anticiclone delle Azzorre viene “schiacciato” dal flusso Atlantico in risposta allo split nordamericano, allungandosi lungo i paralleli e portando tempo stabile nella penisola italiana per molti giorni, con temperature sopramedia.
Nel lungo termine odierno, ci sono però segnali di cambiamento interessanti, sebbene con emissioni altalenanti. Dopo la metà del mese il Vortice Polare sembra tornare a ricollocare il suo centro di massa in Artico, con ondulazioni di media ampiezza ai bordi, che potrebbero vivacizzare il tempo nel Mediterraneo, con un peggioramento generale intorno il 16-17 Gennaio (fig.2)
fig.2
La novità delle odierne emissioni è quella di una maggiore apertura dei geopotenziali in Artico, grazie alla spinta azzorriana in Atlantico. Tale spinta sarebbe capace tale di generare una saccatura Artica molto più incisiva alla fine della seconda decade di Gennaio, con possibili nevicate a quote basse al centronord (fig.3)
fig.3
L’esito finale dell’azione descritta è, ancora un volta, quello della formazione di una cellula altopressoria a nord della Scandinavia, già segnalata nell’editoriale di ieri, capace di dirottare il flusso Atlantico e di fornire l’ormai più volte citata interazione continentale-Atlantica (fig.4)
fig.4
L’azione menzionata, apportatrice di nevicate al nord Italia, è ancora più evidente nell’ultima emissione del run parallelo del modello americano, dove la spinta della onde emisferiche riesce addirittura ad isolare un lobo del Vortice Polare nell’Europa centrale, secondo dinamiche più volte sottolineate in questo sito e che potrebbero condurre a una parte centrale dell’inverno con nevicate anche al centronord tirrenico, dopo quelle in Adriatico (fig.5).
fig.5
Insomma, passo dopo passo seguiamo l’evoluzione dei modelli, com’è tradizione del sito, seguendo le fila di una evoluzione unitaria ben visibile da un’attenta analisi delle varie emissioni giornaliere, che potrebbe portare a un inverno piuttosto interessante a partire dalla seconda metà di Gennaio, dopo che, finora il vero inverno ha mostrato io suo volto a fasi alterne, in termini di fenomenologie rilevate.
Ciao ciao