Salve ragazzi, con la fine del mese di Ottobre va condotta una prima discussione in merito a quanto esposto nel precedente editoriale, riguardante l’andamento dello snow cover nel continente euroasiatico e il destino dell’inverno a venire. Com’è noto, l’incremento della copertura nevosa al di sotto del 60° parallelo ad Ottobre nel continente euroasiatico, riassunta nel parametro SAI (Snow Advance Index), riveste una notevole importanza in merito ai riflessi che tale fattore può avere sul comportamento del Vortice Polare Troposferico (VPT) in inverno…..
Tale importanza è a sua volta riassunta nella correlazione, verificata, tra SAI e AO (Artic Oscillation). Un valore negativo di AO comporta in genere una maggiore possibilità di avere colate fredde alle medie latitudini (le nostre), con possibili nevicate a quote basse nel trimestre invernale in area mediterranea……………………
Il grafico riportato evidenzia la notevole correlazione tra i due parametri descritti; maggiore sarà il valore del SAI, ovvero dell’incremento della copertura nevosa nel continente euroasiatico, minore sarà il valore di AO e più disturbato sarà il VPT.
Alla fine del presente mese di Ottobre, il valore l’incremento della copertura nevosa al di sotto del 60° parallelo ad Ottobre nel continente euroasiatico è stato il più elevato degli ultimi anni (in termini quindi di pendenza della retta) e stessa cosa può dirsi per il valore assoluto di copertura nevosa.
Se confrontato con gli ultimi decenni il valore assoluto risulta addirittura il più elevato dal 1976.
Questi dati rappresentano ottimi segnali, perlomeno su base statistica, per la tipologia d’inverno che ci aspetta; infatti, un’altro parametro derivato da questi l’O.P.I. (October Pattern Index, vedi editoriale precedente) ha chiuso il mese con un valore pari a -2,12, valore molto basso e anch’esso un ottimo segnale per l’inverno a venire.
Per intenderci, la speranza (per adesso solo quella), è di avere configurazioni possibili, a partire dalla seconda metà di Novembre, come quella palesata nell’emissione mattutina del modello americano, con regressione fredda dal bassopiano russo e notevole attività di spinta verso nord degli anticicloni subtropicali (aleutinico e azzorriano). Per adesso poche emissioni lasciano intravedere tale evoluzione, ma saranno interessanti a riguardo le previsioni effettuate a partire dalla seconda settimana di novembre.
Ciao ciao