22-04-2015 - Salve a tutti, giungono conferme in merito al lungo periodo instabile previsto, a partire dalla prossima settimana, nelle regioni italiane e nel bacino del Mediterraneo. A prescindere da quali possano essere le conseguenze nel dettaglio, per le nostre regioni, del reset barico previsto a scala emisferica, le carte emesse dai modelli odierni risultano davvero interessanti da commentare e analizzare e, pertanto, un lungo e appassionante editoriale è d’obbligo in questi casi.
Iniziamo dalla evoluzione attuale; bella giornata nelle regioni italiane, con ampio soleggiamento e temperature miti. In realtà però, le prime insidie al campo altopressorio compaiono già nella fig.1, riportata di seguito.
fig.1
Come riportato in fig.1, una mini struttura depressionaria (goccia fredda) è presente nella Germania orientale al momento, diretta proprio verso l’arco alpino nella giornata di domani, mentre un secondo, debole sistema frontale è presente a ovest dell’Italia. I due corpi nuvolosi tenderanno a convergere nel nord Italia nella giornata domani e, in serata precipitazioni temporalesche, legate soprattutto alla goccia fredda in passaggio, si concentreranno al nordest, mentre deboli piogge interesseranno il versate tirrenico tra la notte di giovedì e venerdì mattina.
Ma il peggioramento descritto sarà solo l’antipasto della fase perturbata in arrivo nei giorni successivi. Prima però, una nuova pausa soleggiata interesserà praticamente tutte le regioni per altre 24-36 h, consentendo ai vacanzieri del 25 Aprile di trascorrere buona parte de week-end festivo con il sole su tutte le regioni. A partire dal pomeriggio di domenica però, il tempo inizierà a peggiorare fortemente al nordovest, per l’approssimarsi del primo peggioramento legato allo stravolgimento barico in sede artica, con conseguente innesco di un’ampia saccatura artica diretta verso l’Europa (fig.2).
fig.2
A scala emisferica, la stessa disposizione evidenzia la potente azione aleutinica e l’affermazione di una vasto anticiclone polare (fig.3).
fig.3
L’evoluzione successiva, davvero esaltante per un meteo appassionato e un cultore delle carte di previsione, va ovviamente analizzata con la giusta cautela, in virtù dell’ampio range temporale preso in considerazione; tuttavia, le dinamiche a scala emisferica ipotizzate dal modello americano ed europeo per i primi giorni di Maggio evidenziano, per l’area europea, una possibile reiterazione prolungata di peggioramenti di stampo nordatlantico e/o artico, coinvolgenti anche il Mediterraneo, tramite la discesa ripetuta di nuclei freddi in quota a partire dalla fine del mese di Aprile. Ecco la carta di previsione per il 1° Maggio, con un’intensa a approfondita saccatura nel Mediterraneo e un nucleo freddo centrato proprio sull’Italia (fig.4)
fig.4
Come già evidenziato nei precedenti editoriali, una volta stabilizzata, la configurazione in fig.4 tenderà ad assumere caratteri di stazionarietà, con formazione di una figura, altamente didattica, di una struttura a Omega rovesciata Blocking e tempo fortemente instabile nelle regioni italiane nel periodo del ponte del primo Maggio (fig.5)
fig.5
Successivamente, incredibile a vedersi, evoluzione opposta, in Omega Blocking classico, con cellula altopressoria circondata da due figure depressionarie in Europa (fig.6)
fig.6
Si tratta di strutture bariche foriere di tempo certamente non stabile per le regioni italiane; anche l’ultimo pannello del modello americano vede la naturale evoluzione, nel finale, in un blocco nordatlantico con area di bassa pressione che occupa lo spazio lasciato libero nel Mediterraneo (fig.7).
fig.7
Insomma, una lunga fase perturbata potrebbe attendere le nostre regioni nel mese di Maggio. Occorre sottolineare comunque come, essendo ormai in primavera inoltrata, le fasi di maltempo non saranno continue, ma intervallate da schiarite anche ampie e durature, specialmente nelle regioni meridionali, ma a tratti l’instabilità si farà sentire in maniera anche intensa a partire dal’inizio della prossima settimana.
Per chiudere, se l’evoluzione mostrata dovesse realmente palesarsi, rappresenterebbe la naturale evoluzione delle dinamiche mostrate a inizio mese alle quote stratosferiche, con la naturale propagazione dell’anticiclone polare stratosferico alle quote inferiori con un ritardo di 10-15 giorni, come evidenziato nella fig.8, rappresentante le anomalie di pressione alle varie quote da inizio anno nelle regioni polari.
Al prossimo aggiornamento
Ciao ciao