21-12-2014 - Salve a tutti; nuova discussione nel giorno dell’entrata dell’inverno astronomico (quello meteorologico si fa iniziare generalmente il primo del mese). Si fanno maggiormente definite le tendenze che vedono l’arrivo di almeno due impulsi perturbati a carattere freddo tra Natale e Capodanno nella penisola italiana.
Il primo, il cui passaggio è previsto sulla penisola tra la notte di Natale e il giorno di Santo Stefano, viene sempre più enfatizzato dai modelli, prima di tutto quello europeo, a cui si stanno accodando tutti gli altri. Ecco quindi che l’affondo perturbato sarà leggermente più occidentale del previsto, con genesi di un vortice ciclonico nello Ionio il giorno 26, in rapido allontanamento verso la Grecia, ma non senza aver generato diffusi rovesci nevosi lungo tutto il versante adriatico anche a quote basse su alcune regioni (fig.1).
fig.1
Dalla fig.1 si vede bene come il giorno di Santo Stefano termiche di tutto rispetto (<5° C a 850 hPa) saranno presenti in Adriatico; la possibilità di vedere qualche nevicata a quote basse a partire dalla notte del 25 in tali regioni non è un’utopia. In merito verrà proposto un approfondimento serale.
Per quanto riguarda il seguito, nei periodo 28-30 Dicembre il modello americano evidenzia sempre l’arrivo di un secondo impulso, meglio organizzato, secondo lo schema descritto nell’editoriale di ieri mattina, che dovrebbe portare una fase di relativo maltempo al centronord, con nevicate a quote medio basse al nord, medio alte al centro; tale saccatura è vista meno incisiva dal modello europeo, le cui ipotesi dovranno essere attentamente valutate nei giorni successivi. Per adesso però quasi tutte le emissioni del modello americano indicano una saccatura meridiana con aria di estrazione polare marittima in arrivo sull’Italia a partire dal giorni 28 (fig.2).
fig.2
Tale saccatura dovrebbe aprire la strada a un periodo finalmente più freddo nel territorio italiano, non eccezionale, nella norma, ma con temperature e fenomenologie tipiche della stagione invernale. Eloquente e didattica la carta per l’ultimo dell’anno del modello americano; temperature intorno -2° C a 850 hPa nel centronord, piuttosto fredde. Le colate gelide maggiori, a scala emisferica,anche grazie al forcing aleurinico, sono viste finire, com’è normale che sia, nei soliti luoghi, ovvero nord America (Grandi Pianure) e Siberia orientale (fig.3).
fig.3
Sicuramente però, le condizioni attuali potrebbero subire una decisa svolta dopo Natale, con l’avvento di un periodo molto più dinamico, con temperature in graduale discesa fino ai primi giorni del nuovo anno e possibilità di nevicate su Alpi e Appennino a quote interessanti, approfondiremo nei prossimi giorni tali aspetti, forse anche prima.
Prima della Befana infine, c’è sempre la possibilità di un parziale ricompattamento della struttura del VPT, seguito da un periodo di nuova stabilità atmosferica nel Mediterraneo (fig.4), tutto da verificare; secondo quanto esposto nell’editoriale serale di ieri, tale periodo potrebbe essere solo temporaneo, per lasciare il posto a una nuova fase fredda perturbata, vedremo.
fig.4
Ciao ciao