29-06-2015 - Salve a tutti, bacino occidentale del Mediterraneo pronto a ricevere gli effetti di un’intensa ondata di caldo, la cui estensione e dinamica presentano nuovi spunti di discussione molto interessanti, motivati dal fatto che, nei primi giorni di Luglio, l’asse della rimonta africana potrebbe essere collocato in prossimità delle nostre regioni più occidentali, con relativo maggior coinvolgimento del caldo su alcune regioni italiane. Nel frattempo, la spinta africana si sta facendo più evidente, con l’anticiclone a ovest dell’Italia che si va caratterizzando per una maggiore aliquota africana appunto, relegando quello azzorriano più a ovest (fig.1)
fig.1
Al momento comunque, l’onda calda staziona ancora sulla Spagna meridionale, dove si va costantemente >40° C, mentre in Italia temperature assolutamente nella norma, raramente superiori a 30° C (fig.2)
fig.2
Nei prossimi giorni però, la spinta africana, con relativa e potente struttura altopressoria, si sposterà ancora più a nord e più a est, coinvolgendo le regioni del nord e buona parte del versante tirrenico (fig.3).
fig.3
La carta delle correnti a getto illustra bene la dinamica della spinta africana, con asse del promontorio sulla Francia, proprio al confine delle regioni del nordovest italiano e spinta molto accentuata lungo i meridiani (fig.4).
fig.4
Sulla base delle risultanze degli ultimi aggiornamenti, i primi giorni di Luglio, nella penisola italiana, saranno caratterizzati da temperature molto elevate su tutto il centronord, soprattutto versante tirrenico, mentre le estreme regioni meridionali potrebbero beneficiare di valori nel complesso in media o addirittura leggermente inferiori, grazie alla costante presenza di ventilazione nordorientale al suolo (fig.5).
fig.5
In sostanza, tutta la prima settimana di Luglio potrebbe risultare davvero bollente nell’Europa occidentale, sebbene ancora una volta appaia evidente come l’epicentro dell’onda calda aggiri in parte le Alpi, con la +20° a 850 hPa che risale tutto il territorio francese, giugendo quasi fino al mare del Nord e alla Germania (fig.5).
fig.5
Proprio su tali regioni europee, complice la presenza di una robusta area dinamica di alta pressione (non un promontorio transitorio) e relativo innesco di moti subsidenti al suolo, potrebbero venire registrati valori davvero anomali per le località coinvolte.
Ma quanto dovrebbe durare l’acme dell’onda calda, così come intravisto oggi dai modelli?? Ebbene, verso la fine della prima decade, i geopotenziali nel bacino del Mediterraeo dovrebbero diminuire e, quindi, l’anticiclone africano perdere potenza, incalzato dall’arrivo di correnti instabili da nord, dal centro Europa, lungo il margine orientale della struttura anticiclonica (fig.6).
fig.6
In tale fase, la figura dell’anticiclone delle Azzorre potrebbe riprendere possesso dell’area del Mediterraneo, con annessa instabilità lungo il lato orientale, nel nordest e medio basso Adriatico. L’evoluzione mostrata sembra possa proseguire fino alla metà del mese di Luglio, con il Mediterraneo interessato da una cintura di alte pressioni di stampo classico, senza le ondate di calore tipicamente africane, che sarebbero circoscritte alla prima settimana di Luglio (fig.7).
Nel dettaglio, per verificare l’intensità e la localizzazione dell’avvezione calda risulta ancora una volta utile utilizzare le elaborazioni degli “spaghetti” ovvero dei tracciati delle diverse perturbazioni dell’elaborazione ufficiale, dove i dati previsti vengono confrontati, per una particolare parametro, con le medie trentennali della località investigata.
In merito al parametro temperatura prevista a 850 hPa (1500 m), si vede come la città di Roma possa essere interessata da un costante sopramedia, ma non eccessivo nella quantità, che potrebbe anche essere riassorbito nel finale di previsione (fig.8).
fig.8
Viceversa, se andiamo a prendere il dato previsto per la Francia meridionale, epicentro dell’onda calda, ecco che il sopramedia diventa “mostruoso” nei prossimi giorni (fino a +13° C) (fig.9).
fig.9
Situazione opposta nel sud Italia, dove i valori previsti restano in media o addirittura sottomedia per tutto il periodo analizzato. (fig.10,11,12)
- Sicilia orientale
- Salento
- Pianura lombarda
Insomma, nel complesso, la rimonta calda africana ci sarà e sarà intensa, con interessamento diretto delle regioni più occidentali italiane, quindi del nordovest e della pianura Padana in genere, della Toscana, pianure laziali e Sardegna. L’epicentro della fase calda sarà collocato leggermente più a ovest dell’Italia e ciò consentirà la presenza di temperature relativamente più fresche nel basso adriatico ed estremo sud. La fase più calda dovrebbe comunque esaurirsi entro la fine della prima settimana di Luglio, sostituita da un clima in prevalenza soleggiato ma relativamente più fresco.
Ciao ciao