13-11-2017 - Salve a tutti; nuovissimo editoriale in un Novembre ormai d’altri tempi che ci ha lasciato assistere a una delle più precoci nevicate degli ultimi decenni per parte della pianura Padana, seconda in epoca recente solo a quella ormai storica del 2 Novembre 1980, perlomeno per l’area Bolognese (fig.1)
fig.1
In fig.1 ecco il centro di Bologna oggi, una immagine da pieno Gennaio, quando va bene in questi ultimi anni.
Cosa è successo oggi??
Ebbene, una intensa irruzione artica, generalmente molto fredda soprattutto in quota, esattamente come annunciato, per l’area in esame è stata coadiuvata da precipitazioni molto intense e prolungate (anche temporalesche) e da un afflusso freddo nei bassi strati dalla porta di Bora. Trattandosi di aria artica comunque, la differenza l’ha fatta proprio l’intensità delle precipitazioni, che ha consentito al nucleo freddo nella media troposfera (3000-6000 m) di riversarsi al suolo tramite le intense correnti discendenti.
Cosa succederà nei prossimi giorni??
Il vortice ciclonico è ancora in piena azione sull’Italia e lo sarà anche nei prossimi giorni, scendendo gradualmente verso sud e perdendo potenza.
fig.2
Già da domani comunque, il tempo migliorerà al nord e nelle regioni tirreniche, grazie alla temporanea affermazione di un cuneo altopressorio, ma a scala emisferica, è stato ripetuto più volte, il Vortice Polare subirà probabilmente una nuova instabilizzazione alla fine della prima decade (fig.3).
fig.3
In tale frangente infatti, dallo stretto di Bering una potente pulsazione dell’anticiclone aleutinico (wave 1), riuscirà a indebolire il VP nel suo centro motore in Artico, dando il via a un processo a cascata in cui l’anticiclone delle Azzorre (W2) troverà gli spazi sufficienti a puntare verso nord in Atlantico (fig.4)
fig.4
Il processo descritto condurrà, nel prossimo week-end, a una nuova discesa artica verso il Mediterraneo, che però, secondo le attuali proiezioni, dovrebbe venire colpito solo marginalmente, con il grosso dell’aria fredda diretto verso i Balcani.
Ma ormai gli equilibri sono “saltati” in Atlantico e l’area a sud della Groenlandia, lo scorso anno perennemente in balia di intense depressioni Atlantiche, appare libera nelle previsioni attuali, pronta a essere occupata da continue rimonte altopressorie azzorriane e, come conseguenza, l’Europa diventare sede del transito di intensi nuclei artici diretti verso il Mediterraneo (fig.5)
fig.5
In tal senso, la previsione del modello europeo, in entrambe le emissioni della giornata, lascia spazio al sogno freddo e nevoso dei meteoappassionati: nell’ultima emissione serale il peggioramento giunge dalla Francia e inquadra l’arrivo delle nevicate proprio al nordovest escluso da tali fenomeni in epoca recente (fig.6)
fig.6
Ij fig.6 una bassa pressione si inserisce, con correnti meridionali, al di sopra del cuscino freddo generato dalla precedente irruzione fredda e le nevicate possono aver luogo anche a quote molto basse.
A seguire, lo stesso nucleo freddo avanza verso il centro, apportando intenso maltempo (fig.7)
fig.7
Ancora più spettacolare l’emissione del mattino, con un nucleo gelido continentale in arrivo sull’Italia e conseguenze da urlo per i meteoappassionati, con neve a quote pianeggianti al centronord (fig.8)
fig.8
Insomma, nonostante cambino le traiettorie nelle diverse emissioni, proprio le dinamiche descritte in fig.3 e riguardanti movimenti a sala emisferica, risultano alla base dell’instabilità del VP, che potrebbe condurre a sorprese di vasta portata in questo mese di Novembre, ripetutamente inserite nelle previsioni dei modelli.
fig.9
Ciao ciao