10-02-2016 - Salve a tutti, Mediterraneo animato da veloci correnti occidentali che hanno reso l’atmosfera nei bassi strati molto più respirabile anche nelle aree interne di pianura. Particolarmente limpida l’area Padana, praticamente sgombra da nebbie e ampiamente soleggiata, ad eccezione dell’estremo nordest, dove in mattinata si sono verificati numerosi rovesci anche sfondo grandinigeno, come previsto nell’editoriale di ieri (fig.1)
Ma il flusso zonale Atlantico, molto veloce e intenso, si è ormai impadronito del Mediterraneo e da Francia e Spagna giunge altra nuvolosità che instabilizzerà i cieli della penisola italiana a intermittenza fino a tutto il week end e inizio della prossima settimana.
Sostanzialmente, il tempo dei prossimi 6-7 giorni può essere suddiviso un due fasi distinte:
1) Flusso zonale teso fino alla prima parte di sabato, con passaggio di veloci impulsi atlantici, intervallati da brevi pause, spinti a grande velocità da un poderoso getto polare in uscita dal Labrador (fig.2).
fig.2
In questa fase i fenomeni potranno essere localmente intensi nelle regioni tirreniche e nel nordest, con nuovi rovesci anche grandinigeni, ma mai particolarmente persistenti. Venti sempre molto forti occidentali o sudoccidentali in occasione del passaggio dei diversi sistemi perturbati.
2) A partire dalla serata di sabato il getto polare subirà una vistosa ondulazione proprio nel settore centrale Atlantico, con genesi di un’approfondita saccatura con asse nel Mediterraneo occidentale (fig.3).
fig.3
In tal caso il tempo potrebbe peggiorare vistosamente su tutto il centronord, con neve abbondante sui rilievi alpini, piogge diffuse e localmente intense al centro e forti correnti sciroccali al sud (fig.4).
fig.4
Il peggioramento in esame va sempre più prendendo corpo nelle previsioni dei modelli e sembra essere piuttosto intenso quindi, sebbene l’alimentazione della saccatura venga poi tagliata dalla rimonta, solita, del lobo canadese in Atlantico, per l’ennesimo rafforzamento del VP della stagione, in particolare nel settore Atlantico. (fig,4).
fig.4
Proprio a causa della spinta del lobo canadese una possibile colata fredda continentale alla fine della prima decade vede tagliata sul nascere la sua evoluzione, con l’anticiclone delle Azzorre che spinge forte verso il continente europeo (fig.4).
Nel complesso, piogge, temporali su molte regioni e nevicate sui rilievi alpini, anche a quote piuttosto basse, potrebbero caratterizzare i prossimi 6-7 giorni, ma per chi cerca il freddo vero per ora ne vedrà poco e di tempo non ne è rimasto molto.
Ciao ciao