19-01-2015 - Salve a tutti; nuovo appuntamento con il lungo termine, per smentire sostanzialmente chi vede ormai alle porte la bella stagione. Infatti, sebbene non siano i previsioni fenomeni di rilevanza estrema, il periodo che ci separa dalla fine di Febbraio sarà molto instabile, con frequenti passaggi perturbati di stampo nordatlantico, alternati a brevi pause intercicloniche. Ancora incerta la previsione per i primi di Marzo che vede il Vortice Polare sicuramente molto forte, ma ancora non ben definito nella sua collocazione, con possibili sorprese fredde nella prima decade di Marzo. Andiamo comunque per gradi.
Pausa soleggiata piuttosto breve per le regioni italiane, un nuovo veloce impulso perturbato di matrice Atlantica giungerà infatti proprio nel week-end nel Mediterraneo, con una nuova fase di maltempo che dovrebbe colpire soprattutto il centrosud. Il nuovo apporto freddo dal nordatlantico infatti, rinvigorirà l’instabilità ancora presente nel canale di Sicilia e lungo le coste del nord Africa, generando un intenso peggioramento su molte regioni tra sabato e domenica (fig.1)
fig.1
Dalla fig. 1 emerge chiaramente come siano presenti alcuni aspetti peculiari a dominare la scena emisferica, rappresentati dalla presenza di un nucleo molto compatto del Vortice Polare ma, allo stesso tempo, dalla contigua presenza di un disturbo aleutinico, che sbilancia la struttura del VPT, rendendo possibile la genesi di una saccatura nel Mediterraneo. Piuttosto intenso il peggioramento previsto da tutti i modelli (fig.2)
fig.2
L’evoluzione mostrata tenderà ad assumere andamento ritmico, con ciclici peggioramenti nel Mediterraneo caratterizzati dalle medesime dinamiche. Dalla fig.3 emergono ancora più chiare le caratteristiche meteorologiche a scala emisferica.
fig.3
Nel dettaglio, ecco le considerazioni principali deducibili dalla fig.3, responsabili del tempo a scala emisferica nei prossimi 10 giorni:
1) Forte struttura del Vortice Polare, ma decentrata nel comparto candese, reponsabile delle eccezionali e ripetute ondate di gelo nel New England
2) Presenza della spinta aleutinica a disturbare la collocazione del VPT stesso.
3) Presenza frequente di saccature in area mediterranea, lascito minoritario del nucleo gelido del VPT, “spalleggiate” dalla figura azzorriana a asiatica
Insomma, il Vortice Polare ci lascia gli “avanzi” potremmo dire, ma si tratterebbe pur sempre di peggioramenti piuttosto intensi; nella fig.3 il termine “spalla azzorriana” indica proprio il fatto che l’alta pressione in Atlantico fornisce uno “scivolo” preferenziale per le perturbazioni Atlantiche, che trovano la strada spianata verso il Mediterraneo. Tale via preferenziale tende di volta in volta però a chiudersi rapidamente, proprio perchè la struttura principale del VPT è situata altrove e l’alimentazione fredda viene subito tagliata (cut off), come ben evidenziato dalla fig.4, dove il getto polare viene “tranciato” dalla rimonta azzorriana.
fig.4
Ma la storia si ripete dopo pochi giorni, giungendo ormai alla fine del mese, con un terzo peggioramento, questa volta, con un contributo artico maggiore, proprio perchè l’anticiclone delle l’Azzorre trova più spazio verso Nord, grazie a un vero e proprio displacement del VPT nel comparto canadese (fig.5)
fig.5
Quest’ultima tendenza potrebbe rivelarsi decisiva per le sorti del tempo in area mediterranea a inizio Marzo. Infatti, sebbene sembra ormai accertato che il VPT continuerà ad essere molto forte fino alla fine dell’inverno (ved. editoriale con valori del NAM), è altrettanto vero che il suo centro di massa non sembra voler rimanere in Artico, ma decentrarsi verso le coste canadesi (fig.6).
fig.6
Dall’entità di tale dislocazione dipenderà la possibilità dell’avvento di un periodo freddo a matrice continentale (dai quadranti orientali) nel Mediterraneo, come sembra accennare la previsione del modello americano nell’ultima emissione.
Nel frattempo, sempre più probabile quindi una fase di variabilità perturbata fino a fine Febbraio, con fasi di autentico maltempo, non durature però, e nevicate a quote medie in Appennino. Tale andamento è perfettamente visualizzato nella carta degli spaghetti, dove i singoli impulsi vengono evidenziati da una abbassamento delle temperature alla quota geopotenziale di 850 hPa (1400 m, fig.7).
fig.7
La stagione non è affatto finita quindi, altre sorprese potrebbero scaturire nelle prossime emissioni per i primi di Marzo, intanto per l week-end il tempo si guasterà anche fortemente in molte regioni del centrosud, aggiorneremo in merito.
Ciao ciao……………