25-10-2016 - Salve a tutti, nuovo aggiornamento modelli, che mantengono inalterate alcune linee guida della loro evoluzione.
Nell’immediato, va però sottolineata la fase calda in atto nel Mediterraneo, direttamente correlata alla risposta anticiclonica africana fornita, in sede mediterranea, alla discesa di aria fredda atlantica lungo le coste marocchine (formazione della falla iberico marocchina fig.1).
fig.1
Tale configurazione può fa innalzare le temperature nelle regioni meridionali italiane fino a sfiorare o raggiungere i 30° C, come già successo in Sardegna, mente nelle regioni settentrionali, collocate lungo la linea di confluenza tra le due masse d’aria (atlantica e africana), è presente tempo uggioso e a tratti piovoso.
fig.2
Molto peggio sta andando lungo le coste algerine e tunisine, dove il vento caldo dall’entroterra ha innalzato le temperature fino a 37-38° C, non male per la fine di Ottobre.
Sarà dunque questo il trend dell’ autunno??
Assolutamente NO. Come riportato in altri editoriali, Ottobre è stato finora sottomedia su gran parte dell’Europa e delle regioni italiane e Novembre si preannuncia forse anche meglio.
Un Vortice Polare molto dinamico e movimentato è infatti quello inquadrato dai modelli per la fine del mese. Compaiono, in tal senso, anche oggi alcuni elementi molto interessanti nella distribuzione delle principali figure bariche (fig.3).
fig.3
Anche negli aggiornamenti odierni infatti, il VP appare “inciso” da due onde planetarie troposferiche, W1 e W2, con, coadiuvate dalla”massa inerziale dell’anticiclone siberiano A2, che inizia ad esercitare al sua azione d disturbo dal continente euroasiatico. In aggiunta al tutto, c’è un anticiclone polare che divide perfettamente il VP nei settori siberiani e canadese.
Come mai ci sono poche conseguenze per le regioni italiane??
A questo stadio dell’evoluzione, rispetto agli aggiornamenti di ieri, il lobo freddo in distacco verso l’Europa risulta minoritario e viene inizialmente spinto verso verso il bassopiano Russo dalla rimonta altopressoria dell’Europa occidentale.
Ma l’impianto generale che vede un VPT fortemente disturbato a fine mese resta tutto. Ecco infatti il seguito dell’evoluzione, con il trasferimento ulteriore di nuclei di vorticità verso il continente europeo e l’onda atlantica (W2) in risalita verso la Groenlandia (fig.4).
fig.4
Cosa può comportare una simile evoluzione per le regioni europee e mediterranee??
Possiamo dire che restano intatte le possibilità di avere una prima parte di Novembre con possibili affondi freddi dal nord Europa, che non significano ovviamente un’ondata di gelo, quanto instabilità con piogge e temporali e, in alcuni casi, anche neve in montagna.
In tal senso, il trend generale per il nord Italia resta piuttosto fresco, dopo la scaldata dei prossimi giorni, segnale che la probabilità che masse d’aria fredda dalle regioni polari possano raggiungere il Mediterraneo è concreta (fig.5).
fig.5
A riguardo, anche la stratosfera continua a proporre segnali positivi, confermando una bilobazione nel medio termine del VPS, a inizio Novembre, a 30 km di quota, 10 hPa (fig.5).
fig.6
Tale dinamica si estende anche alle quote inferiori, dove è vista permanere fino al termine della emissione al termine della prima decade (fig.7).
fig.7
Sempre alla quota di 10 hPa (30 km), il disturbo prende la forma di un diplacement, anche piuttosto sviluppato, cosa davvero peculiare a Novembre, se confrontata con quanto accaduto lo scorso anno (fig.8).
fig.8
Più in generale, gli aspetti finora elencati per la stratosfera vengono ben riassunti nel grafico delle velocità zonali previste nei prossimi 15 giorni (linea rossa), da cui si evince come le stesse siano previste in metto abbassamento e il VPS (Vortice Polare Stratosferico) abbia nemmeno lontanamente la forza palesata lo scorso anno nello stesso periodo, risultando notevolmente disturbato nella prima metà di Novembre (fig.9).
fig.9
La carta in fig.8 presenta in effetti alcune analogie coni piani inferiori troposferiche nello stesso periodo, perlomeno con il settore europeo, dove il VPT sembra “scivolare” (split) a fine corsa (fig.7).
fig.7
Insomma, tutta una serie di fattori sembrano davvero voler annunciare una parte finale del’autunno dinamica e perturbata con ccasioni per piogge e nevicate in montagna, ottime premesse per lo stesso inverno, lo ribadiamo anche questa sera.
In tale contesto, il continente asiatico invia sempre ottimi segnali con l’anticiclone siberiano che sembra voler prendere rapidamente possesso della propria sede naturale, magari coadiuvato da un analogo nelle regioni polari già intravisto in alcune evoluzioni attuali (fig.10).
fig.10
Da non perdere i prossimi aggiornamenti
Ciao ciao