11-01-2015 - Salve a tutti; aggiornamento modelli più ampio e approfondito, per analizzare alcuni dettagli legati alle diverse fasi meteorologiche che si avvicenderanno nel Mediterraneo nei prossimi giorni.
Non durerà molto la tregua soleggiata nelle regioni italiane. Sebbene il grande freddo si manterrà lontano dalle nostre latitudini, un nuovo peggioramento, abbastanza duraturo, sarà in arrivo nel week-end nelle regioni occidentali italiane. Tale peggioramento avrà caratteristiche diametralmente opposte a quello appena terminato, che ha riguardato i settori più orientali della penisola con freddo e nevicate a quote molto basse. Entro il pomeriggio di venerdì sarà in arrivo, infatti, aria umida e piuttosto mite di estrazione atlantica, con piogge abbastanza diffuse al nordovest e, a seguire, in tutte le regioni tirreniche (fig.1).
fig.1
Per quanto riguarda le quota neve, nonostante le temperature previste in quota non saranno freddissime (-1 a 1400 m), le nevicate al nordovest potranno ancora interessare alcune località pianeggianti del cuneese (collocate a 400-500 m) e le basse colline della cerchia prealpina tra le giornate di Sabato e Domenica (fig.2).
fig.2
Nelle regioni tirreniche appenniniche inizialmente la quota neve potrà mantenersi intorno 700-800 m, ma sarà destinata a innalzarsi nel week-end intorno 900-1000 m. Dalla fig.1 si evince inoltre come la figura barica dominante a scala emisferica sia rappresentata dal nucleo del Vortice Polare, disteso con asse oblungo Labrador-Siberia centrale (ved. editoriale). Tale figura presenta due punti di debolezza in corrispondenza dei due fianchi ortogonali all’asse principale, soggetti all’attacco delle waves aleutiniche e azzorriana (fig.3).
fig.3
Come evidenziato nella fig.3 e come annunciato nell’editoriale di ieri, occorrerà prestare attenzione alla dinamica di tali attacchi e alla loro reale efficacia. A tal proposito, a inizio terza decade anche oggi viene evidenziato come la spinta congiunta delle due onde (soprattutto quella azzorriana) riesca a far partire una saccatura verso il Mediterraneo, con maltempo e freddo nuovamente nelle regioni più orientali.
Ad ogni modo, la struttura centrale del Vortice Polare appare comunque molto solida, risultando presente nelle previsioni praticamente inalterata fino alle quote stratosferiche; ecco la carta prevista a inizio terza decade e 50 hPa (20 km circa, fig.4).
fig.4
Come illustrato in precedenza, appare comunque possibile nel lungo termine un cedimento generato dalla continua spinta degli anticicloni aleutinico e azzorriano in sede troposferica, spinta presente comunque anche alle quote superiori (fig.4). Nel finale dell’ultima emissione del modello americano tale dinamica appare sempre più evidente, anche se andrà definita nel dettaglio con il passare dei giorni l’incisività di tale azione (fig.5).
fig.5
In questa sede si ribadisce ancora comunque, come la possibilità di un nuovo attacco freddo di matrice artica in area Mediterranea sia sempre concreta, in virtù di una attiva azione dei due anticicloni subtropicali ai fianchi del Vortice Polare, già evidente negli aggiornamenti odierni.
Ciao ciao