12-01-2020 - Salve a tutti, aggiornamento serale classico della Domenica, con gli appassionati che trepidano per sapere se ci sarà davvero un inverno in questo inizio di 2020.
In effetti, qualche segnale positivo c’è, ma in un contesto, lo ricordiamo, che vede un progressivo rafforzamento del Vortice Polare alle quote stratosferiche, al punto che, a inizio di questa settimana, dovrebbe essere superata la fatidica soglia NAM a 10 hPa, possibile preludio di una staticità atmosferica duratura alle medie latitudini.
Ma, come dicevamo, ci sono segnali confortanti in merito.
Partiamo dalla condizione attuale, che vede un VP molto chiuso (strong), con gli anticicloni “sdraiati” lungo i paralleli a favorire un classica circolazione zonale in Europa e nel Mediterraneo, con correnti occidentali molto intense oltre il 50° parallelo (soprattutto in torno il 60°), alta pressione nel Mediterraneo centro occidentale e una debole circolazione depressionaria secondaria nell’estremo sud.
fig.1
Quando si sbloccherà questo stallo anticiclonico??
Ebbene, appaiono segnali sempre più concreti per l’arrivo di una saccatura artica per il prossimo week-end, generata da una spinta verso nord dell’anticiclone delle Azzorre.
fig.2
A mostrarla, questa volta, è il modello europeo, che finora si è sempre dimostrato il più affidabile. Non si dovrebbe trattare di un’irruzione particolarmente massiccia, incalzata da uno straripante anticiclone delle Azzorre, ma il freddo dovrebbe arrivare, con nevicate in transito in molte regioni italiane, da nord a sud, ma da definire con l’approssimarsi dell’evento.
fig.3
A seguire, il comportamento dell’anticiclone delle Azzorre potrebbe essere l’elemento distintivo per avere un buon inverno nelle regioni italiane, rafforzato molto probabilmente, nella sua spinta verso nord, da un indice MJO sempre più forte nelle aree 6 e 7, visto sia dal modello americano.
fig.4
….sia da quello europeo
fig.5
In effetti, le code dei modelli principali, americano ed europeo, vedono l’arrivo di nuclei artici sempre più cospicui in Europa orientale e, talvolta, anche nel Mediterraneo, spettacolare il finale del modello europeo in mattinata.
fig.6
Anche quello americano del mattino ipotizzava una disposizione del VP particolarmente favorevole all’arrivo di aria gelida artico continentale.
fig.5
Insomma, segnali positivi per l’arrivo di freddo e nevicate a partire dalla terza decade ci sono, occorre fare sempre i conti con il rafforzamento del VP, che potrebbe inibire qualsiasi dinamicità atmosferica alle quote inferiori, ma al momento sembra esserci una buona risposta della troposfera al condizionamento imposto dai piani isobarici superiori.
fig.6
Non ci resta che aspettare, ancora alta pressione nei prossimi giorni, ma da prossimo week-end una consistente diminuzione delle temperature è ormai molto probabile.
fig.8
Ciao ciao