05-12-2016 - Salve a tutti, breve saluto serale in una giornata emozionante dal punto di vista meteorologico.
L’ondata di gelo è dunque arrivata, come descritto nel dettaglio in mattinata (ved. editoriale) e i fenomeni non hanno tardato a manifestarsi. Non appena il fronte freddo di apertura è passato, l’aria gelida che ha iniziato ad affluire in Adriatico ha generato cluster nuvolosi piuttosto intensi, con temporali nevosi (bellissimi) che hanno investito le coste marchigiane e abruzzesi. Fantastica l’immagine della shelf cloud, la nube di entrata del temporale, lungo la costa adriatica a Fraacavilla marittima, poco a sud di Pescara (fig.1).
fig.1
Ecco l’immagine del satellite all’ora dello scatto, che evidenzia come fosse presente una rapida cumulogenesi in Adriatico nel pomeriggio (fig.2).
fig.2
Insomma l’Adriatico è molto attivo i queste ore e lo sarà ancora di più in nottata; ecco l’ultima immagine dell’animazione satellitare, che evidenzia la continua formazione di ammassi nuvolosi dalla costiera romagnola fino alla a tutto il sud.
fig.3
Leprecipitazioni si stanno comunque allineando lungo la direttrice di penetrazione del freddo (fig.4)
Come si vede dalla fig.3, la grande colata gelida è presente molto a ovest, con formazione di nuvolosità anche nell’Appennino tosco emiliano. Ecco perchè non è possibile dare nulla per scontato anche per le regioni tirreniche in termini di precipitazioni possibili, con ampi sconfinamenti da parte dei rovesci nevosi su Umbria (già in atto), Lazio, non solo frusinate ma anche viterbese, Campania, su tutte le province, ma soprattutto salernitano.
Questo per quanto riguarda il lato tirrenico; in quello adriatico e in molte regioni del sud le nevicate non saranno solo coreografiche ma si andrà incontro a veri e propri episodi di emergenza, con maltempo e gelo continuato per 48 h.
A titolo di esempio, si riportano le attuali temperature percepite (wind chill) per il continente europeo, ovvero la sensazione combinata tra temperature e vento (fig.6)
fig.6
Già molte località italiane sono sotto lo zero in tal senso,mentre nei Balcani, alle porte dell’Adriatico si va già intorno i -10° C e siamo solo all’inizio.
Saranno giorni molto duri quindi per le località di montagna del nostro Appennino.
Cosa accadrà quindi dopo??
Modelli ancora molto indecisi, ma la linea di tendenza resta quella descritta nei precedenti editoriali, con reiterati affondi perturbati nel Mediterraneo dalla Manica diretti verso l’Italia, con traiettorie più o meno occidentali a seconda delle emissioni (fig.7).
fig.7
In tal modo, le temperature faticheranno a risollevarsi nel territorio italiano,sebbene i giorni più freddi saranno quelli attuali e in tal senso l’ultima emissione del modello europeo è davvero marcata, con un’ampia saccatura artica in arrivo nelle nostre regioni dopo metà mese (fig.8)
fig.8
Da non perdere i successivi aggiornamenti