20-12-2020 - Salva a tutti, editoriali che si susseguono, emozionanti, in quanto i modelli evidenziano davvero l’arrivo di un periodo estremamente dinamico, con possibilità concrete di vedere nevicate diffuse in corrispondenza dei rilievi italiani.
Questa sera, vista la notevole mole degli argomenti trattati (più tardi ci sarà la classica analisi modelli), accenniamo anche a quanto sta accadendo in stratosfera, dove il Vortice Polare si avvia verso una crisi piuttosto seria, che potrebbe far pendere definitivamente le sorti dell’inverno verso una lunga sequenza di eventi perturbati, più o meno freddi (anche molto freddi), ma sicuramente con un trend molto diverso da quello visto negli scorsi anni.
Andiamo subito al sodo, a fine anno un intenso warming alla quota geopotenziale di 10 hPa (20 km) dislocherà fortemente il VPS, risultando ancora non decisivo però.
fig.1
Tale azione andrà però a proseguire ai primi di Gennaio, con due warming distinti e la creazione di due lobi del VPS in allontanamento (bilobazione).
figf.2
Se andiamo a vedere la carta corrispondente ma con raffigurati e geopotenziali sempre a 10 hPa (20 km), vediamo che in realtà l’azione di smembramento del VOS è a carico quasi prevalentemente di una sola onda, quella del Pacifico.
fig.3
Lo split del VPS, ovvero la netta suddivisione n due lobi e loro deriva verso latitudini inferiori, non può dirsi quindi completato ma risulta ben avviat0.
Cosa significa tutto ciò??
In pratica, se l’azione descritta dovesse avere pieno svolgimento, sarebbe probabile l’avvento di un MMW (midwinter major warming) un dinamica tale da compromettere le sorti dell’inverno in corso sbilanciandolo verso una estrema dinamicità, capace di condurre nuclei gelidi del Vortice Polare verso le medie latitudini e apportare eventi freddi e nevosi di grande rilievo anche nel Mediterraneo. Nulla è certo in meteorologia intendiamoci, ma con una dinamica simile le probabilità aumenterebbero, esattamente il contrario di quanto accaduto negli scorsi anni.
I modelli già stanno fiutando tutto ciò anche in troposfera, dove appare ormai confermato il primo peggioramento a carattere freddo il giorno di Santo Stefano e dove si aprono sempre più nuovi scenari per l’avvento di periodi davvero tipici degli inverni più freddi e nevosi, come quelli mostrati dalle carte odierne del modello americano.
fig.4
Ovviamente si alterneranno emissioni diverse ed estreme anche in senso opposto, con sciroccate molti intense alternate ad afflussi gelidi continentali, questo perchè l’accentuata dinamicità atmosferica generata da un VP debole risulta difficile da interpretare in sede previsionale, ma ce ne sarà per tutti nel lungo termine. Gli spaghetti di Roma evidenziano come l’emissione serale del modello americano sia estrema nel lungo in senso caldo.
Insomma, tutti pronti, ci sarà da divertirsi.
Ciao ciao