08-11-2014 - Salve a tutti; gli odierni aggiornamenti dei modelli consentono di effettuare alcune considerazioni in merito al lungo termine della attuale evoluzione meteorologica. Le elaborazioni per la parte centrale di Novembre lasciano infatti intravedere alcuni interessanti segnali a scala emisferica, in particolare per quanto riguarda il modello europeo, riguardo la possibilità di avere una scossa verso un’evoluzione fredda nel comparto europeo. Sono solo segnali però, ancora non vi è alcuna evidenza dell’arrivo di un periodo freddo e nevoso nel Mediterraneo.
Andiamo comunque ad analizzare subito l’emissione del modello europeo. In sostanza, nei prossimi giorni, il blocco ora presente nell’est europeo tenderà a spingersi sempre più verso nordovest, agganciandosi con un’analoga figura altopressoria nelle scandinavia, inviando nuovamente impulsi atlantici perturbati verso il Mediterraneo, costrett a “infilarsi” in un canale dalla Francia.
La spinta dell’onda europea (così chiamata perchè capace di creare ondulazioni alla struttura del vortice polare), sarà associata a quella analoga proveniente dal Pacifico, deformando notevolmente il VPT stesso.
Tale azione, secondo il modello europeo, sarà sempre più spinta, esasperandosi nei giorni seguenti, fino a riuscire a giungere nell’Artico sia dall’Atlantico, sia dal Pacifico a metà mese.
Il risultato finale sarà dell’affermazione, secondo l’emissione analizzata, di un potente anticiclone polare entro la terza decade, con annessa bilobazione del Vortice Polare Troposferico.
In cosa risiede l’importanza delle dinamiche esposte?
Semplificando, lo split, ovvero la discesa, dei due lobi gelidi del vortice polare a latitudini più temperate, com’è intuibile conduce in genere a ondate di gelo nelle regioni interessate da tali colate. La cosa più importante però per le nostre lande, è che la presenza di un potente anticiclone polare a tutte le quote troposferiche potrebbe innescare moti retrogradi delle masse gelide precedentemente “splittate”; ovvero, il moto delle correnti in senso orario a latitudini polari potrebbe fa affluire masse d’aria gelida dal bassopiano russo verso le regioni mediterranee alla fine di Novembre, secondo uno schema noto che il modello europeo inizia a intravedere.
Questo per quanto riguarda il modello europeo, ma quello americano?
Il modello americano per le prime 192 h ricalca sostanzialmente quanto esposto da quello europeo, ma successivamente annulla l’azione dell’anticiclone europeo, lasciando chiudere le prospettive “fredde” almeno per il momento, sebbene ipotizzi la presenza di un anticiclone polare più debole.
- Americano 240 h
- Americano 384 h
Ecco quindi che le incertezze sono notevoli; tuttavia, alla luce delle ipotesi esposte in molti editoriali in precedenza, i segnali mostrati da modello europeo sono sempre più confortanti.
Ciao ciao