27-10-2016 - Salve a tutti, altro breve ma doveroso editoriale dedicato al terremoto che purtroppo, domina la scena con le continue repliche nell’area giù già interessata dalle scosse principali.
Dal sito dell’INGV è possibile ora avere un quadro chiaro della localizzazione delle scosse che, come anticipato ieri sera (ved. editoriale), si collocano lungo il prolungamento nordoccidentale (asse appenninico) della sequenza iniziata in data 24 Agosto (fig.1)…..
fig.1
Le dnamiche alla base dell’innesco di tutte le scosse della sequenza sono sempre le stesse, con meccanismi focali di tipo distensivo, generati dallo sprofondamento di settori della catena appenninica situati più a ovest, verso il Mar Tirreno, rispetto a quelli adiacenti collocati più a est, che restano al loro posto, come ampiamente discusso in precedenti editoriali (fig.2).
fig.2 – fonte Equakepedia – MAPSISM
In fig.2 è rappresentato l’esempio del Monte Vettore, situato più a est rispetto alla piana di Castelluccio di Norcia; la dorsale del Vettore resta al suo posto, mentre tutti i rilievi collocati a ovest, compresa la piana di Castelluccio, sprofondano verso il basso e in direzione del mar Tirreno lugo un piano di faglia inclinato di qualche centimetro (o anche decimetri) ogni volta in occasione delle singole scosse.
Pur non essendo disponibili dati precisi a riguardo, lo stesso meccanismo nella serata di ieri si è esplicato in un area collocata circa 20-30 km a nordovest di quella raffigurata nell’esempio in fig.2, lungo l’ideale prosecuzione del piano di rottura del sisma (fig.3)
fig.3
La fig.3 riassume lo spostamento reale del piano di faglia (in m in legenda) mobilizzato dalla sequenza del 24 Agosto; tra qualche giorno sarà possibile avere i dati in merito alla nuova sequenza del 26 Ottobre, che probabilmente visualizzeranno lo stesso fenomeno di scivolamento, ma nell’area indicata dalla freccia rossa, più a nord.
Ecco quindi che il terremoto, come già esposto in altri editoriali, va naturalmente a colmare il gap sismico esistente nei diversi settori dell’Appennino caratterizzati da potenziali sismogenetici di rilievo, aree cioè, dove le strutture tettoniche presenti possiedono tutte le potenzialità per generare terremoti di una certa intensità in un lasso di tempo definito.
Detto così sembra facile, è allora possibile prevedere il terremoto??
In realtà NO; come più volte ricordato, è possibile definire un’area in cui si abbia una certa probabilità che un terremoto di una certa intensità si verifichi in un determinato lasso di tempo; in parole più semplici, viene definita al pericolosità sismica del luogo, già disponibile nelle mappe di pericolosità compilate per tutto il territorio italiano.
In tal senso, l’area di Preci e Visso, interessata dalle scosse di ieri, poteva lasciar presupporre la possibilità che le nuove eventuali scosse si localizzassero proprio dove si sono verificate, ma senza conoscere la data e il luogo con particolare precisione.
In ogni caso, davvero impressionante come la collocazione delle nuove scosse si “incastri” bene nel “puzzle” rappresentato dall’attivazione dei diversi segmenti di faglia degli ultimi tre grandi terremoti dell’Italia centrale, inserendosi tra il limite della sequenza del 24 Agosto e quello della sequenza umbro-marchigiana del 1997-1998 (fig.4).
fig.4
Nel complesso però, tutto ciò che si può fare è la continua ricerca e prevenzione, che devono andare di pari passo per ridurre al minimo i danni generati dalle scosse sismiche nel nostro territorio; molto è stato fatto, molto andrà fatto ancora.
Per concludere il presene editoriale un consiglio: lasciate perdere tutte le cassandre che ipotizzano correlazioni varie con il caldo anomalo (un assurdità), congiunzioni astrali con allineamenti planetari e via dicendo, gli strumenti per investigare sul terremoto ci sono e la ricerca sta facendo molti passi avanti nella caratterizzazione dettagliata del territorio dal punto di vista sismico ma, lo ripetiamo ancora, la caratterizzazione previsionale esatta del terremoto non esiste e non esiterà per tantissimo tempo.
Un saluto e al prossimo aggiornamento.