30-11-2015 - Salve a tutti; nuovo aggiornamento serale in quanto, com’è tradizione del sito, si cerca di individuare sempre le tendenze proposte dai modelli, qualora abbiano un senso logico nella loro emissione. Le odierne emissioni del modello americano in effetti propongono, addirittura, un Vortice Polare in difficoltà alle quote troposferiche intorno la metà del mese e, pertanto, tale evoluzione merita quindi un’analisi di riguardo.
Anche gli ultimi due run giornalieri del modello quindi, dopo quello notturno, commentato nell’editoriale del mattino, evidenziano quindi una peculiare evoluzione a scala emisferica, che vede, intorno la metà del mese, un completo travaso di vorticità del Vortice Polare dal comparto canadese verso quello euroasiatico. Si parte con la spinta, potente, dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico che punta verso l’area groenlandese, generando un’iniziale corposo sbilanciamento del lobo canadese verso l’Artico russo scandinavo (fig.1).
fig.1
La spinta congiunta delle due onde troposferiche prosegue decisa, fino a dislocare completamente la struttura del Vortice Polare verso il continente euroasiatico, con l’arrivo di un nucleo gelido in quota molto intenso nel continente europeo (fig.2).
fig.2
Davvero notevole la colata artica diretta verso il Mediterraneo, addirittura entra un -35° C a 500 hPa (5200 m) dalla porta del Rodano e una -40° C si attesta a nord delle Alpi (fig.3).
fig.3
L’evoluzione che si va definendo nel lungo termine è davvero peculiare ed è ben individuata dalla carta delle anomalie previste a 500 hPa. Alla partenza dell’onda azzorriana infatti, impressionante il travaso di vorticità, ovvero lo spostamento dei nuclei più intensi del VP, dall’Artico canadese verso quello euroasiatico (fig.5).
fig.5
Al termine del processo, un vero e proprio split, evidenziato dalle profonde anomalie negative nel Mediterraneo centrale previste per la metà del mese, prende corpo tramite l’arrivo di un intenso nucleo del VPT in entrata dal golfo del Leone (fig.6).
fig.6
L’evoluzione descritta sembra essere ben definita quindi, apparentemente non legata al singolo run, ma deve sempre fare i conti con la grande forza del VP, per ora indomabile. In effetti però, il NAM continua la sua peregrinazione su valori attorno la soglia, senza peraltro superarla decisamente e, come ribadito più volte, per avere la certezza di un condizionamento ai piani inferiori non basta raggiungere il valore (non è un pulsante on-off anche se, ovviamente, il VPT può restare chiuso anche senza il contributo stratosferico).
Massima attenzione quindi, per tutti i meteo appassionati, non diamo Dicembre per spacciato, la seconda metà del mese ci potrebbe riservare molte sorprese.
Ciao ciao