06-01-2020 - Salve a tutti e Buona Epifania. Evoluzione meteorologica sempre molto dinamica nel territorio italiano ed europeo. Ancora oggi, nevicate a quote molto basse si sono verificate tra Liguria e Toscana settentrionale, nell’ambito della persistenza di una saccatura colma di aria polare marittima, con contributi artici, con valori fino a -35 C a 5200 m.
La permanenza di una struttura depressionaria nelle regioni europee a mediterranee ha generato la presenza di un innevamento nelle regioni alpine e dell’Appennino centro settentrionale davvero notevole, come non se ne vedeva da circa 40 anni a giudizio dello scrivente.
Cosa succederà ora??
Ebbene, nonostante un tentativo da parte dell’anticiclone delle Azzorre di troncare l’alimentazione fredda, nella giornata di Domenica una depressione ora stazionante da Portogallo e Marocco verrà gradualmente catturata dal flusso perturbato atlantico e dall’aria fredda stazionante nell’Europa centrale.
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L’interazione tra aria fredda, anche molto fredda, presente a nord della barriera alpina e aria piuttosto calda per il periodo proveniente dalle coste africane genererà gradienti termici estremi nella nostra penisola, con valori a 850 hPa fino a 18-19 C al sud, quasi estivi e fino a -7 C nella pianura Padana, prettamente invernali e in grado di generare nevicate in pianura nella giornata di Domenica, tra Liguria interna, Emilia tutta, mantovano e Veneto occidentale.
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Il modello americano a riguardo va giù pesante stasera, con neve anche forte a parte dalla tarda mattinata del giorno festivo su Emilia, con città come Bologna, e tutti i capoluoghi emiliani, oltre a Genova, Pavia, Mantova, Verona e Vicenza con la neve.
fig.3
Previsione probabilmente estrema, il modello europeo meno netto a riguardo, ma sempre con presenza di neve anche a quote collinari nei prossimi giorni tra Appennino centrale e a quote ancora più basse più a nord entro Sabato.
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A seguire, il Vortice Polare resta disturbato; sebbene la lettura del lungo termine resti di difficile interpretazione, l’ESE warm è ormai avvenuto, la soglia NAM è stata superata, c’è stata inversione dei venti zonali e l’evento viene quindi classificato come major, ovvero MMW (Midwinter Major Warming) un classico per il periodo, come previsto da letteratura.
Proprio stamattina il climatologo Judah Cohen sottolineava come le temperature registrate sulla verticale del polo a 10 hPa (30 km) per il periodo considerato potrebbero essere un record.
fig.5
In parole povere, occorre aspettare, ci sono fondate possibilità che il VP resti disturbato per il resto della stagione invernale, comprendendo buona parte di Febbraio e, pertanto, dire cosa accadrà è prematuro, i modelli non hanno ancora assorbito le dinamiche stratosferiche ai piani inferiori, sebbene qualche indicazione già sia presente nel lungo termine.
fig.6
Ci aggiorneremo presto, nel frattempo tutta da vivere l’evoluzione in corso.