08-01-2015 - Salve a tutti; aggiornamento serale riguardante l’analisi dei modelli odierni quanto mai vivace, alle soglie di una nuova veloce, quanto intensa, irruzione fredda dalle regioni artiche. Dall’immagine satellitare è evidente come l’aria artica abbia ormai raggiungo le nostre regioni adriatiche, interagendo con l’instabilità preesistente generata dalla precedente irruzione fredda (fig.1).
fig.1
Dalla fig.1 si vede bene come l’irruzione fredda sia già in atto dai Balcani e la nuvolosità sia aumentata nelle regioni centrali. Rovesci nevosi a bassa quota stanno interessando le regioni del medio Adriatico, mentre altra instabilità è in atto nel basso Tirreno, tra Calabria e Sicilia (fig.2).
fig.2
In fig. 2 è stato evidenziato il limite, segnalato dalla presenza di nubi alte e stratificate, del nuovo fronte freddo in giunto dalla Scandinavia, il cui apporto freddo incentiverà l’instabilità nelle regioni meridionali, con precipitazioni che, entro la mattinata di domani, diventeranno nevose praticamente quasi ovunque (fig.3). Per altri dettagli in merito è possible consultare l’editoriale del mattino, dedicato al breve termine.
fig.3
Per quanto riguarda il lungo termine, anche stasera occorre puntualizzare alcuni aspetti di particolare importanza per quella che potrebbe essere l’evoluzione del mese di Febbraio. Il punto di partenza è sempre rappresentato dalla disposizione del Vortice Polare intorno metà mese, con asse maggioritario particolarmente allungato in direzione Labrador-Siberia centrale (fig.4).
fig.4
Tale disposizione, in virtù di molti fattori, tra cui la tendenza alla genesi di periodici disturbi e sbilanciamenti dalla struttura del VPT stesso evidenziati durante la stagione in corso, appare difficile da mantenere a lungo; troppo debole appare l’asse minoritario, soggetto all’attacco delle due waves troposferiche (azzorriana e aleutinica). L’ipotesi ora descritta, di una possibile sbilanciamento dei nuclei di vorticità principale (lobi), formulata nel precedente editoriale serale, sulla base di alcune proiezioni dei modelli, trova più ampio riscontro nella giornata odierna, con alcune emissioni del modello americano e canadese che mostrano una più decisa attività azzorriana verso l’Artico alle soglie della terza decade, con nuove irruzioni Artiche di una certa intensità.
Addirittura piuttosto rapida e sorprendente l’ipotesi del modello canadese, che vede un possibile split del lobo siberiano alle 240 h (fig.5).
fig.5
Più articolata la visione del modello americano, che vede, nel run 00, un maggiore indebolimento del VPT stesso in artico, con distacco di un piccolo lobo in discesa verso le nostre regioni adriatiche, molto più cospicuo di quello attualmente in arrivo, con freddo e neve prolungati nelle regioni più orientali (fig.6).
fig.6
Anche la successiva emissione (run 06) vede una disposizione più dinamica del Vortice Polare in Artico, con isolamento dei singoli lobi gelidi e possibili moti retrogradi dalle regioni orientali europee (fig.7).
fig.7
Insomma, il finale d’inverno può ancora riservarci qualche soddisfazione, anche piuttosto sorprendente, confermando la bontà di alcune ipotesi fredde e nevose per la seconda parte di Febbraio, basate sulle dinamiche evidenziate dalle principali figure bariche a scala emisferica in questa stagione invernale.
Ciao ciao