07-01-2015 - Salve a tutti; eccoci di nuovo insieme per discutere del lungo termine presentato dai modelli, un classico ormai del sito, dove i meteo appassionati possono condividere l’analisi delle carte di previsione e, talvolta, sognare freddo e neve in arrivo.
Iniziamo però dall’immediato, per un rapido aggiornamento della colata gelida prevista tra Domenica e Lunedì. Diciamo subito che non sarà la stessa cosa rispetto alla fine di Dicembre, nel senso che la direttrice della colata stessa colpirà le regioni italiane in maniera più marginale (fig.1).
fig.1
Dalla fig.1, prevista per le prime ore di lunedì, si evince quale possa essere la differenza rispetto a quanto accaduto a fine 2014; il nucleo gelido tende a scivolare molto più rapidamente verso lo Ionio e la Grecia, non indugiando al centrosud come a fine anno. Il peggioramento sarà pertanto più rapido e sarà caratterizzato da scarsi sconfinamenti nel medio Tirreno e aree interne. Tuttavia, le termiche in quota e al suolo saranno di tutto rispetto, davvero gelide e, pertanto, per le regioni più orientali, come Puglia e tutto il settore del golfo di Taranto, l’evento sarà notevole, con nevicate al livello del mare su molti capoluoghi pugliesi, fino al Salento e nelle aree ioniche del materano, cosentino e crotonese. Brevi nevicate saranno possibili anche su tutto il basso Tirreno al livello del mare, come annunciato nell’editoriale di questa mattina.
E dopo, quale sarà il destino del nostro inverno?? Ad oggi i modelli non sono molto confortanti, prevedendo un ritorno a condizioni altopressorie, ma in questa sede si cerca sempre di avere una visione completa del lungo termine e, quindi, procediamo nell’analisi dei giorni successivi. Dopo l’evento di inizio settimana il tempo migliorerà quindi anche al sud, con espansione azzorriana nel Mediterraneo, frutto di una disposizione estremamente sfavorevole del Vortice Polare in Artico (fig.2).
fig.2
In tal modo il freddo, rappresentato dalla collocazione del getto polare, sarà molto alto di latitudine nel comparto europeo e sull’Italia arriverà un periodo di relativa stabilità, con tempo mite e soleggiato. Tale disposizione al momento appare possedere i canoni della persistenza, ritrovandola anche nei giorni successivi con poche variazioni dopo la metà del mese (fig.3).
fig.3
Inverno finito quindi come dicono molti?? Assolutamente no. Sicuramente ci aspettano alcune giornate miti e soleggiate ma sembra improbabile che il VPT possa mantenere l’assetto mostrato, con asse oblungo Labrador-Siberia centrale, fino alla fine del mese. Una chiave di lettura interessante per capire l’eventuale termine di tale periodo la fornisce l’ultimo pannello del run 06 del modello americano (fig.4).
fig.4
Dalla fig.4 si evince come, nel lungo termine, il VPT possa sbilanciarsi isolando un nucleo di vorticità principale in uno dei lobi predominanti, in questo caso nel siberiano, incentivando quindi la partenza delle onde troposferiche, non più schiacciate dalla compatezza del VPT stesso. In parole povere, il freddo non sarebbe più concentrato in Artico ma inizierebbe a muoversi verso latitudini inferiori. Nella fig.5 è stato evidenziato il punto di debolezza, in Artico, della struttura del Vortice Polare, dove la spinta del anticiclone delle Azzorre potrebbe condurre a un eventuale nuovo split del lobo siberiano del VPT stesso.
Le ipotesi ora descritte, nel breve, sono in realtà già presenti in alcune “perturbazioni” degli spaghetti del run 06; ecco la n.7, che evidenzia come sia possibile uno slancio azzorriano anche nel medio termine, con conseguenze splendide per noi (fig.5).
fig.5
Insomma, inverno ancora tutto da discutere, le carte hanno sempre qualcosa di buono da mostrare. Nei prossimi giorni, occorrerà monitorare la tendenza della cupola anticiclonica in Atlantico, a spingere verso nord, se riuscisse a far breccia in Artico, potrebbe aprirsi per le regioni italiane un nuovo periodo perturbato e freddo anche più intenso dei precedenti, vista la potenza evidenziata dallo slancio azzorriano in Atlantico.
Ciao ciao