29-12-2016 - Salve a tutti, nuovo aggiornamento in questa emozionante giornata meteorologica, in cui a un primo peggioramento a carattere freddo al centrosud si sono aggiunte delle emissioni dei modelli davvero strabilianti per gli amanti del vero inverno, accompagnato da freddo e da nevicate, in questo caso anche a quote basse.
Del breve termine ne abbiamo parlato in mattinata e nei precedenti editoriali e la neve ha fatto davvero la sua comparsa alle quote basse nelle regioni del sud, in particolare la Calabria, con nevicate localmente in pianura.
Ma davvero inusuali risultano, in data odierna, le previsioni per il prosieguo della stagione invernale; in buona sostanza, a partire dal periodo dell’epifania, le regioni italiane potrebbero essere interessate da un periodo freddo e perturbato che, secondo alcune emissioni, potrebbe avere i connotati dell’evento.
Cerchiamo di evidenziare gli aspetti salienti delle previsioni odierne.
In buona sostanza, fino alle porte dell’Epifania, il Vortice Polare dovrebbe mantenere un assetto abbastanza compatto, con le onde planetarie che iniziano a erodere la struttura ai fianchi, ma senza molto successo (fig.1).
fig.1
In questa fase, comprensiva del periodo di Capodanno, eventuali passaggi perturbati nel territorio italiano sortiranno scarsi effetti, in quanto rapidi e poco incisivi.
A partire dall’Epifania, l’Artico sembra debba divenire territorio di “caccia” delle onde planetarie, con gli anticicloni aleutinico, azzorriano e addirittura uralico che spingono verso nord in contemporanea (fig.2).
fig.2
La visione del modello europeo finisce qui e inizia il long range di quello americano. Ebbene, in tutte le emissioni della giornata (run 00,06 e 12) il modello americano, con variazioni sul tema, evidenzia la possibilità della genesi di una massiccia saccatura (un vero e proprio split nel run 06) dalle regioni artiche, un nucleo gelido di grandi dimensioni che si dirige nel mar Mediterraneo.
1) Strepitosa la visione del run 00, vista già oggi (ved. editoriale), addirittura da neve su Roma alla fine della prima decade.
fig.3
2) Nuova grande colata, con split di un lobo del VP nella run 06, neve su gran parte del centronord anche in pianura (fig.4).
fig.4
La carta in esame merita la visione emisferica, per comprendere come le due waves oceaniche (w1 e w2) esercitino una continua pressione destrutturante in Artico dopo l’Epifania (fig.5).
fig.5
3) Schema simile alla fig.5 nel run 12, m con lobo canadese predominante, afflusso gelido spostato a est ma resta l’impianto generale che prevede l’elevazione azzorriana in Atlantico (fig.6).
fig.6
Insomma, per quello che è possibile vedere attualmente, nel comparto europeo dopo l’Epifania la tendenza intravista dal modello americano è per una decisa elevazione dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico, coadiuvata da quello aleutinico dall’altra parte dell’emisfero; nel Mediterraneo giungerebbe quindi un nucleo gelido più o meno ampio del VP e con alimentazione più o meno continentale, ma l’impianto generale è confermato in tutte le emissioni e comporterebbe nevicate in pianura su vaste aree del centronord per diversi gi0rni, con piccole differenze a seconda delle emissioni (fig.8).
fig.8
Cosa prevedono in merito le dinamiche stratosferiche??
Il NAM ha superato la soglia di 1,5 a 10 hPa e risulta stabile sul valore di 1,7 al 25 Dicembre; al momento, la troposfera sembra guidare i giochi senza condizionamenti dai piani superiori. Fintanto che è questa la tendenza, l’inverno resta aperto e sembra volerlo fare in grande stile, aggiorneremo in merito nei prossimi giorni.
Ciao ciao