31-01-2015 - Salve a tutti; secondo aggiornamento quotidiano, finalizzato a specificare alcuni aspetti dei peggioramenti dei prossimi giorni, in particolare dell’importante fase perturbata in partenza martedì prossimo, ma volgendo anche lo sguardo anche la lungo termine, com’è consuetudine del sito.
Intanto il tempo è peggiorato nuovamente nelle regioni centrali e, in parte, in Toscana, con piogge e nevicate in abbassamento, in tarda serata, intorno 700-800 m nell’Appennino centrale (fig.1)
fig.1
Domani un altro impulso perturbato scavalcherà le Alpi, abbassando la quota neve nell’Appennino centro meridionale fino a 300-400 m; i dettagli di questo peggioramento sono stati discussi nell’editoriale del mattino, a cui si rimanda. In questa sede approfondiamo l’analisi del successivo, importante peggioramento, previsto a partire da martedì mattina. Proprio martedì mattina, in questa sede lo si ribadisce, esiste la concreta possibilità di nevicate piuttosto diffuse in pianura al nordovest, a quote molto basse in Liguria, forse anche sul mare nell’area di Genova (fig.2)
fig.2
Come si vede, nella mattinata il peggioramento sarà ormai giunt0 al nordovest e le termiche saranno molto basse al nord intorno 1200-1300 m (850 hPa). Le precipitazioni non mancheranno già al mattino, ecco quelle previste per tutta la giornata (fig.3).
fig.3
La fase di maltempo sarà intensa e duratura e il cuscino freddo al nordovest dovrebbe durare tutta la giornata, meno al nordest ed Emilia Romagna, interessati dal richiamo caldo sciroccale, ma il peggioramento sarà molto articolato, con almeno due distinti impulsi perturbati in successione (fig.4).
fig.4
Nella giornata di mercoledì il maltempo persisterà, ma le temperature saliranno molto alte al centrosud, quota neve in netto rialzo, con possibile rialzo del livello idrometrico di molti fiumi dell’Italia centrale, grazie alla combinazione tra forti piogge e scioglimento delle nevi (fig.5)
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Infine, al termine di questa lunga fase perturbata, il nocciolo artico traslerà con tutta la saccatura verso est, abbassando notevolmente la quota neve nell’appennino centromeridionale, fino alla bassa collina (fig.6).
fig.6
Attenzione che da giorni il modello americano vede la possibilità che il nocciolo freddo in quota, con valori fino a -35° C a 5000 m, si attesti giovedì pomeriggio proprio nel medio Tirreno, favorendo, con il contemporaneo abbassamento delle temperature al suolo (fig.6), la genesi di rovesci nevosi nelle aree pianeggianti del Lazio, da verificare questa importante ipotesi (fig.7).
fig.7
Come si vede dalla fig.5, i modelli evidenziano una tendenza al ricompattamento del Vortice Polare dopo il 6 Febbraio, che potrebbe porre fine al periodo perturbato in esame. Tale ipotesi andrà verificata nei prossimi giorni, per adesso ancora tanta neve in arrivo, anche in pianura.
Ciao ciao